È al Myanmar, che si rivolge il pensiero del Papa, la cui popolazione dice il Papa nei saluti del dopo Angelus, «continua a soffrire a causa di violenze e soprusi”. Nel nord Paese, ormai da settimane, sono in corso violenti combattimenti tra i soldati della giunta militare, che ha preso il potere con un colpo di stato nel 2021, e gruppi armati di ribelli.
Francesco prega «perché non si scoraggi e confidi sempre nell’aiuto del Signore», così come continua a pregare per la martoriata Ucraina, le cui bandiere sono numerose in piazza San Pietro, come nota lo stesso Pontefice, e poi per Palestina e Israele: «La pace è possibile. Ci vuole buona volontà. La pace è possibile. Non rassegniamoci alla guerra! E non dimentichiamo che la guerra sempre, sempre, sempre è una sconfitta: soltanto guadagnano i fabbricanti di armi»