«Non sarà un’Assemblea come le altre», così esordisce don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, presentando la prossima Assemblea degli oratori, che si terrà sabato 9 febbraio a Bollate. Per la straordinarietà di questo appuntamento, sono previste due sessioni analoghe per permettere la più ampia partecipazione: una al mattino, dalle 8.45 alle 12.30, e una al pomeriggio, dalle 14 alle 17.30. Per la sessione mattutina i posti sono già esauriti, mentre è ancora possibile iscriversi a quella pomeridiana: le iscrizioni on line sono aperte fino alle 14 del 7 febbraio.
Significativamente l’Assemblea si svolgerà nei due oratori della parrocchia centrale di Bollate: San Filippo Neri e Maria Immacolata. «Non avrà la forma del convegno, ma quella del “camminare insieme” – continua don Guidi -. Fondamentale sarà il lavoro a gruppi, che occuperà la maggior parte delle sessioni. Saranno attivi venti “tavoli” per volta, i quali affronteranno ciascuno venti temi fondamentali della vita dell’oratorio, quelle questioni che hanno più bisogno di una spinta in avanti e di una direzione più esplicita, che orientino scelte operative per il prossimo futuro».
Ci sarà una breve introduzione da parte di don Mario Antonelli, Vicario episcopale per l’Educazione e la Celebrazione della fede, presso il cinema teatro parrocchiale “Splendor” (piazza San Martino 5), e poi la suddivisione nei gruppi di lavoro, nei due oratori adiacenti. La conclusione si svolgerà nella chiesa parrocchiale di San Martino, con il momento di preghiera presieduto nella prima sessione dal Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, e nella sessione pomeridiana dallo stesso Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.
Questa Assemblea straordinaria, conclude la prima fase del percorso “Oratorio 2020 – Quali oratori per fare oratorio”, un cammino che la Fom e il Servizio per l’Oratorio e lo Sport hanno proposto a tutta la Diocesi, assumendo lo stile del “lavorare insieme”, e che l’Arcivescovo ha incoraggiato a compiere, indicando che è questo il tempo propizio per un «ripensamento complessivo» dell’oratorio. Nel suo Messaggio, inviato alla Diocesi per l’inizio del percorso “Oratorio 2020”, scrive appunto: «In questo cambiamento d’epoca sembra necessario fermarsi un poco per riflettere, discernere e orientare il processo di dare futuro agli oratori della nostra diocesi».
Un impegno che in questa prima fase ha coinvolto principalmente chi frequenta gli oratori in forma responsabile: educatori, membri dei Consigli dell’oratorio, giovani e volontari adulti, responsabili degli oratori, presbiteri, religiosi e laici. Centinaia di oratori hanno dedicato diverse serate a condividere il lavoro proposto dalle 20 schede che la Fom ha inviato nel novembre scorso in tutti gli oratori e nelle parrocchie della diocesi. «Queste schede avevano la funzione di attivare il processo di discernimento e di confronto in ogni comunità – spiega don Guidi -. Ciascun oratorio ha potuto scegliere quali e quante schede affrontare, con l’intento di continuare il lavoro anche nei prossimi mesi. Ci raduniamo ora in Assemblea per raccogliere il frutto della riflessione, alcune parole chiave da non disperdere. Da questo ascolto elaboreremo una proposta che diventerà sempre più organica e ci condurrà a dedicare l’intera proposta del prossimo anno oratoriano al percorso Oratorio 2020. Arriveremo così nel settembre 2020 a definire linee progettuali e operative per il prossimo decennio».
L’iniziativa di Oratorio 2020 è stata incoraggiata in particolare dal Vicario don Antonelli che, rivolgendosi in un video agli oratori ambrosiani, ha chiesto a ciascuno di rispondere a una semplice domanda: «Oratorio dove vai?». Il Vicario, a cui afferisce il Servizio per l’oratorio e lo sport, ha chiesto soprattutto agli oratori “più capaci” di mettersi al servizio di quelli più in difficoltà, in un confronto reciproco che avrà la propria “sede” proprio nell’Assemblea di Bollate. «Per fare la propria parte basta aver preso in considerazione anche solo un tema fra i venti indicati – conclude don Guidi -. Si potrà lavorare in oratorio fino a sabato. E poi mandare i propri delegati in Assemblea. Saranno loro a delineare quali passi compiere nel prossimo futuro».