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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Vaticano

Ecco «L’Osservatore di strada»

Presentato il nuovo mensile del quotidiano della Santa Sede, che verrà distribuito la domenica in Piazza San Pietro, a offerta libera: tutto il ricavato andrà per i poveri

di Maria Michela Nicolais Agensir

28 Giugno 2022
Da sinistra: Pietro Di Domenicantonio, Andrea Monda e Andrea Tornielli (foto Siciliani / Gennari / Sir)

«Non è un giornale pensato per i senzatetto o per i poveri, ma con i senzatetto e con i poveri». A precisarlo è Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, durante la presentazione in Sala stampa vaticana de L’Osservatore di strada, il nuovo mensile de L’Osservatore Romano. «È un’iniziativa del Dicastero, ma che coinvolge tuti i giornalisti dei media vaticani e si collega alla rete già esistente dei giornali di strada», ha precisato Tornielli. «È frutto di un bel gioco di squadra – ha aggiunto Andrea Monda, direttore del quotidiano della Santa Sede -. Da soli non si va da nessuna parte, il Papa lo dice sempre. Non è facile fare un giornale così: è un mensile in qualche modo rivoluzionario, innovativo. Se i media vaticani devono comunicare la voce della Chiesa, la voce del Papa, dobbiamo offrire le chiavi di lettura di questo Pontificato e di questo tempo, che camminano insieme».

Tutto il ricavato del nuovo giornale di strada, che verrà distribuito la domenica in piazza San Pietro durante l’Angelus, a offerta libera, andrà per i poveri e i senzatetto. «Dare voce alle persone che solitamente non vengono ascoltate, per creare una relazione con chi nella società viene scartato»: così il coordinatore de L’Osservatore di strada, Piero Di Domenicantonio, ha definito il nuovo prodotto editoriale, la cui idea è nata prima della pandemia, nel momento in ci veniva portata a termine la riforma dei media vaticani. «Ho preso un paio di scarpe da ginnastica comode e ho cominciato a camminare – ha raccontato Di Domenicantonio -. Ho cercato e trovato tanti amici: la Comunità di Sant’Egidio, la Caritas, i Vincenziani, il Centro Astalli, il Circolo di San Pietro, ragionando con loro su come questo sogno potesse essere utile non solo per chi vive l’esperienza della povertà, ma anche a livello ecclesiale. Fondamentale la collaborazione con l’Elemosineria apostolica, che ci ha sostenuto e ci sostiene nella diffusione».