Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/don-mario-una-vita-consacrata-a-maria-e-alla-chiesa-225253.html
Sirio 18 - 24 novembre 2024
Share

La biografia

Don Mario, una vita consacrata a Maria e alla Chiesa

Una missione sacerdotale portata avanti anche attraverso le esperienze di Radio Maria e Radio Mater

di Enrico Viganò

24 Giugno 2018
foto Fabrizio Cusa

Don Mario Galbiati nasce a Monza (Sant’Albino) il 6 febbraio 1930, ultimo dei sette figli di papà Gerardo e mamma Ernesta. Una famiglia profondamente cristiana che ha contribuito, insieme a sacerdoti amici, alla parrocchia e all’oratorio, a far sbocciare la sua vocazione al sacerdozio e il suo amore per Maria. Da sempre don Mario ripete: «La mia devozione alla Mamma affonda le radici nella famiglia: fra le mura domestiche noi figli respiravamo una vita semplice di preghiera, di carità e di amore per Gesù e per la Mamma».

A 11 anni, nel 1941, entra in Seminario presso i Salesiani di Chiari (Bs) per frequentare la scuola media. Nel 1944-1945 è al Collegio arcivescovile di Vimercate, come esterno. Dal 1945 al 1953 (anno dell’ordinaazione e della Prima Messa) è al Seminario della Diocesi di Milano, con due pause: una in Liceo per due anni nel Collegio di Arona (No), come Prefetto dei ragazzi; l’altra in Teologia come Prefetto dei Seminaristi nel Seminario diocesano minore di Masnago (Varese). Svolge il quarto anno di Teologia nel 1952-1953, presso il Seminario diocesano di Venegono (Va).

Già da ragazzo e poi giovane seminarista ha ben chiara la meta: dopo la Messa e i giochi in oratorio, lui deve “celebrare una Messa” tutta sua, tant’è che per farlo contento, mamma Ernesta gli regala tutto l’occorrente per un piccolo altare per la celebrazione. Ma non disdegna cimentarsi in partite di calcio. Gli amici di Sant’Albino lo ricordano come un ragazzo brillante, cordiale, disponibile, per niente bacchettone, eppure devoto, fedele e sempre molto bravo, sia negli studi sia nello sport. Riuscirono a trasmettergli una grande passione, allora sconosciuta ai più, la pallacanestro: la squadra di basket di Sant’Albino raggiunse un ottimo livello, entrando a far parte della rosa delle grandi squadre di allora.

Sacerdote novello

Dopo 12 anni di studio, il 28 giugno 1953, nel Duomo di Milano, il cardinale Schuster lo ordina sacerdote. Viene destinato ad Albavilla con tutto l’entusiasmo e la carica del giovane prete d’oratorio, pronto a circondarsi di ragazzi e gioventù, per le più diverse iniziative.La preghiera, la liturgia, il canto sono un primo ambito di impegno pastorale: educa i “Piccoli Cantori” al bel canto e già prepara, anticipando il Concilio Vaticano II, la partecipazione alla Messa. Compone canti per la liturgia, che aiutano tutta la parrocchia a pregare.

Con il parroco don Felice Ballabio, nel 1954 – anno mariano – si adopera perché il Comune di Albavilla si consacri alla Beata Vergine Immacolata e una statua venga posta in Municipio a ricordo dell’evento (statua tuttora presente). Decisiva la sua spinta anche per formare il Gruppo Bollettone – Amici della Montagna e per la posa di una croce sul monte che domina il pian d’Erba; ai piedi della croce, una piccola grotta con la statua della Madonna che “veglia” su tutti i suoi figli.

La passione per il basket spinge don Mario a fondare nel 1954 la Pallacanestro Albavilla, formata inizialmente da una ventina di giovani pieni di entusiasmo, di cui lui fu il primo allenatore e presidente. La partecipazione dei giovani è numerosa, tanto che già nel 1954 disputa i primi campionati nella provincia di Milano, perché in quella di Como non esistevano altre società di basket.

Nei primi anni Sessanta, costruisce il nuovo oratorio con il Cine-Teatro “Della Rosa”, i campi di gioco e la pallacanestro. Si fa promotore dell’edizione locale di “Lascia o raddoppia”, della proiezione di film e di rappresentazioni teatrali, dei festival “Della Rosa”, concorsi canori che vedono alla ribalta i nuovi talenti: tra le canzoni e le musiche, ci sono sempre quelle composte o elaborate da don Mario. Promuove l’oratorio estivo al campeggio dell’Alpe del Viceré. Un’iniziativa che vuole condividere con gli oratori di Erba (coadiutore del tempo era don Giovanni Meraviglia) e Albese con Cassano. Centinaia di ragazzi, dopo la Messa in parrocchia, trascorrono le giornate in montagna nello stile oratoriano.

Parroco ad Arcellasco

Il 19 marzo 1966 il cardinale Giovanni Colombo nomina don Mario – a soli 36 anni – parroco di San Pietro e Paolo ad Arcellasco di Erba. Qui trova una comunità che ha vissuto il travaglio delle novità introdotte dal Vaticano II e strutture parrocchiali che necessitano un adeguamento. Così, nei primi anni Settanta, iniziano i lavori di manutenzione straordinaria della chiesa parrocchiale, che portano al rifacimento del pavimento, della volta e del tetto. Fa collocare anche le vetrate, raffiguranti i misteri del Rosario, l’affresco sulla volta di “Maria SS. nella Sua glorificazione in cielo” e nuovi altari. Ristruttura poi la casa parrocchiale, nel seminterrato della quale costruisce la Cappella invernale (che diventerà la prima sede di Radio Maria).

Radio Maria

Il 19 febbraio 1983 il prevosto di Erba don Aldo Pozzi inaugura ufficialmente Radio Maria, “una voce Cristiana nella tua casa”, la radio delle famiglie nella sua triplice componente spirituale, culturale e ricreativa. Per don Mario inizia quel cammino di apostolato radiofonico che lo porterà poi a fondare anche Radio Mater.

Quello di don Mario è un modo tutto nuovo e in controtendenza di fare radio, e non solo nel mondo cattolico: nessuna pubblicità e solo fiducia e abbandono nella Provvidenza, nessun riferimento a dati auditel, volontariato, tanta preghiera, catechesi e testimonianze di fede vissuta. Uno stile peculiare sia di Radio Maria, sia di Radio Mater, che inizialmente non viene condiviso, anzi spesso ridicolizzato. Invece i fatti, e gli ascolti, gli danno ragione e oggi anche altri strumenti di comunicazione hanno seguito le sue indicazioni.

Radio Mater

Don Mario ha sempre avuto un sogno: la Casa di Maria, sede della radio e centro di vita per la comunità che la anima. Nel 1989, grazie ai sacrifici di tanti ascoltatori, acquista Villa Vaccari a Erba. Ma «un temporale umano», come suole ripetere don Mario, blocca tutto e lo costringe ad abbandonare Radio Maria. Dopo l’invito di un rappresentante della Chiesa ad aprire un’altra radio, riceve dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni l’accensione dei ripetitori della nuova emittente proprio l’11 febbraio, giorno in cui la Chiesa ricorda la prima apparizione della Madonna a Lourdes. Per don Mario e i suoi più diretti collaboratori, questa “coincidenza” viene interpretata come «segno provvidenziale e materno di Maria» e come stimolo ulteriore a percorrere un nuovo cammino nel mondo dell’etere.

Il 7 settembre 2013 don Mario inaugura ad Albavilla la nuova Casa di Maria, in cui far risiedere Radio Mater, la Comunità di Maria e la Cappellina. Nella Cappellina si prega in diretta radio anche di notte (unico caso a livello nazionale).

Quest’anno don Mario ha festeggiato 88 anni di età e 24 anni di fondazione di Radio Mater. Il 28 giugno festeggia 65 anni di ordinazione sacerdotale