Fondazione Istituto Sacra Famiglia Onlus, che da oltre 120 anni garantisce cure continuative a persone con disabilità complesse e ad anziani non autosufficienti, annuncia la nomina del nuovo presidente Don Marco Bove.
Già vicepresidente di Sacra Famiglia, don Marco raccoglie il testimone di don Vincenzo Barbante con l’obiettivo di proseguirne il cammino nella cura delle persone in condizione di fragilità. Sacerdote ambrosiano, don Bove è stato parroco e decano, oltre che membro del Collegio dei Consultori. Dal 2015 è Assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Fede e Luce per persone con disabilità mentale; nello stesso anno è entrato nel CdA di Fondazione Istituto Sacra Famiglia come consigliere.
«La mia nomina – commenta Don Marco Bove – è stata preparata da tempo e, per questo, sarà nel segno della continuità e fedeltà alla mission che da 120 anni caratterizza Fondazione Istituto Sacra Famiglia, proseguendo gli orientamenti strategici di questi anni per garantire qualità e sostenibilità a vantaggio dei nostri ospiti e collaboratori. Per raggiungere i nostri obiettivi ritengo indispensabile rendere ancora più evidente e, se possibile, rafforzare il legame con le Comunità locali e la Chiesa diocesana, che da sempre hanno in Sacra Famiglia un segno luminoso di carità e di attenzione, espressione dei valori cristiani a cui si ispira. Desidero poi ringraziare di cuore Don Enzo Barbante a cui mi lega antica amicizia, che ha recentemente assunto la responsabilità della Fondazione Don Gnocchi e che in questo passaggio mi ha accompagnato. A lui vanno la stima e la riconoscenza di noi tutti per questi anni e per la sua sapiente guida nel nostro Istituto. Il cambiamento in atto potrebbe aprire per il futuro nuove forme di collaborazione tra due realtà molto attive nell’attuale panorama socio-sanitario».
Fondazione Sacra Famiglia, dal 1896 in prima linea nell’assistenza e nella cura delle fragilità, è oggi impegnata a interpretare e a dare risposta alle nuove fragilità, consolidare relazioni con i soggetti pubblici e privati del sistema di welfare, ripensare le modalità organizzative e di gestione efficaci e insieme sostenibili, mettendo la centenaria esperienza al servizio della comunità.