«Stabilisco che domenica 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali, i Vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare». Così papa Francesco ha scritto nella Bolla di indizione Spes non confundit. E così avverrà anche a Milano.
L’apertura diocesana
Il rito prevede due momenti: alle 10, presso la Basilica di Santo Stefano Maggiore, sarà proposta una Liturgia della Parola, al termine della quale una processione raggiungerà la cattedrale; alle 11, in Duomo, l’Arcivescovo presiederà il solenne Pontificale (sarà attivo il servizio Lis, diretta su Telenova, www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano).
L’intera compagine diocesana è invitata a questa preghiera di lode che promette futuro. Poiché – come ha ricordato monsignor Delpini, nel recente Discorso alla Città – «il Giubileo contiene un messaggio di giubilo, di gioia, di sollievo che deve interpretare la stanchezza della gente, della terra, della città come appello, provocazione, indicazione di cammino».
Il ritrovo in Santo Stefano
I fedeli pertanto sono convocati presso la Basilica di Santo Stefano Maggiore, dove si uniranno alle Cappellanie delle comunità dei migranti, per un momento di preghiera e di ascolto. Si alterneranno brani biblici e passi della Bolla Papale di indizione del Giubileo.
Seguirà un pellegrinaggio verso la Cattedrale, alla testa del quale vi sarà la Croce del Sinodo Minore milanese «Chiesa dalle Genti». Questo primo momento sarà animato da invocazioni e canti a cura delle Cappellanie dei Migranti. Si innalzeranno inni, tra l’altro, in ucraino, spagnolo, inglese…
La celebrazione in Cattedrale
Sul sagrato del Duomo, alle 11, l’Arcivescovo presenterà ai fedeli/pellegrini la Croce e si recherà al Fonte battesimale. Da lì darà inizio alla Celebrazione eucaristica con la benedizione dell’acqua. Quindi risalirà la navata centrale, aspergendo l’assemblea.
La Santa Messa – della Domenica nell’Ottava del Natale del Signore – sarà accompagnata dalla Cappella Musicale del Duomo di Milano. Insieme all’Arcivescovo concelebreranno i Canonici del Capitolo Metropolitano, il Consiglio Episcopale Milanese, i Cappellani dei Migranti e i Referenti delle Chiese giubilari della diocesi.
I riti nelle Zone pastorali
Sempre domenica 29, a mezzogiorno, nelle 1100 parrocchie della diocesi, suoneranno le campane a festa. Il segno comune annuncerà l’inizio del tempo di particolare grazia, rimandando, per analogia, allo strumento (Jobel) col quale l’Antico Testamento annunciava il Giubileo.
Sempre domenica 29, nel pomeriggio, una liturgia aprirà anche localmente l’Anno santo. Le 15 chiese giubilari diocesane celebreranno, secondo orari propri, un solenne rito di inizio dell’Anno santo, manifestando così visibilmente il legame con la Chiesa madre.
Alcune ricadute giubilari
L’Anno santo – il messaggio sarà ribadito durante la domenica di apertura – non è solo un tempo di riflessione individuale e di devozione personale. È anche un’occasione per rinnovare le relazioni sociali e per promuovere un cambiamento culturale capace di rispondere alle sfide del tempo presente.
Un passo verso la giustizia sociale – ha rimarcato monsignor Delpini, nel sopra citato Discorso di Sant’Ambrogio – è, per esempio, il condono dei debiti, l’educazione alla pace, la cura per la terra e per la città. A tale riguardo, la Conferenza Episcopale Italiana, tra alcuni progetti proposti dalla Caritas, ne ha scelto uno come possibile segno giubilare nazionale (vedi qui). Poiché ogni prassi indulgenziale ha radice nell’invito «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6,36-38).