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Sirio 11 - 17 novembre 2024
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15 ottobre

Disagio mentale e carcere, una cena per dare una mano

Iniziativa benefica organizzata dal Celim e dalla Cooperativa sociale Olinda a «Jodok», ristorante nato negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini

di Enrico CASALE

29 Settembre 2021

Una cena che raddoppia solidarietà. Si terrà venerdì 15 ottobre, alle 20, a «Jodok pizza e cucina», un ristorante nato negli anni Novanta negli spazi dell’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano (via Ippocrate 45). Con i proventi della cena, organizzata dall’Ong milanese Celim e dalla Cooperativa sociale Olinda, si sosterrà, da un lato, la cooperativa sociale Olinda, di cui Jodok fa parte, che sostiene la riabilitazione delle persone con problemi di salute mentale e, dall’altro, «La seconda occasione – Reintegro degli ex detenuti», un progetto che Celim sta portando avanti in Zambia per aiutare i carcerati a reinserirsi nella società. Due forme di emarginazione, quella del disagio mentale e quella del carcere, che vivono entrambe lo stigma sociale. Che, grazie alla solidarietà, possono però superare.

Il luogo è «Jodok pizza e cucina», Ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45, Milano. La prenotazione entro il 14 ottobre ai seguenti recapiti: tel. 02.58317810, mail celim@celim.it. Donazione minima prevista 30 euro.

Olinda è un progetto collettivo nato nel 1996 con l’obiettivo di andare oltre l’esperienza dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano. La cooperativa vi svolge una serie di attività (ristorante, ostello, teatro, ecc.) tutte volte al recupero del territorio e al reinserimento sociale delle persone che ci vivono, soprattutto se emarginate, svantaggiate o disabili.

Celim è una Ong nata a Milano nel 1954. Si occupa di progetti di cooperazione internazionale. «La seconda occasione – Reintegro degli ex detenuti» ha come obiettivo il reintegro dei detenuti zambiani nella società e prevede due fasi distinte. Per raggiungere l’obiettivo si lavora attraverso corsi di formazione professionale (elettricista, falegname, meccanico ecc.) per i carcerati che sono poi aiutati a sostenere gli esami di qualifica professionale. Una volta scontata la pena gli ex detenuti vengono aiutati, donando loro le attrezzature adatte, a creare proprie attività artigianali. Ciò permetterà loro di reinserirsi nella società e sostenere le loro famiglie con quanto guadagnato.