«Papa Francesco è poliedrico. È in grado di parlare ai bambini come un catechista, così come ai nonni da nonno. Può alternare discussioni di alta teologia a semplici prediche di fronte ai più poveri. È un leader molto umano»: così è iniziato il racconto intimo di Marcelo Figueroa a dieci anni dall’elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio.
Religioni e natura
Argentino, biblista e giornalista, protestante e membro della Chiesa presbiteriana, amico fraterno del Papa, Figueroa è intervenuto alla Casa sul Pozzo di Lecco, spazio dove da anni prende forma un profondo dialogo interreligioso tra i cattolici e la comunità musulmana, che ha il suo centro culturale di preghiera proprio dall’altra parte della strada. Figueroa è autore de Le diversità riconciliate. Un protestante nel giornale del Papa, libro edito da Libreria Vaticana che ruota attorno al concetto di ecumenismo. «Secondo papa Francesco oggi l’ecumenismo deve emergere dalle viscere. Serve un ecumenismo che connetta tutte le religioni del mondo alla natura e al Creato – ha spiegato Figueroa, stimolato dalla giornalista di Mondo e Missione Chiara Zappa, tradotta da Josè Hernandez -. Francesco parla anche dell’ecumenismo del sangue. Pensate ai martiri. Quando i fondamentalisti, che esistono in tutte le religioni, uccidono una persona per la sua fede, non le chiedono se è cattolica, protestante, musulmana o altro. Il sangue dei martiri ci unisce al di là del credo. Se il male non fa discriminazioni, a maggior ragione non dovrebbero farle la bontà e l’amore» ha aggiunto.
Più ricchi con la spiritualità degli altri
Figueroa non solo è stato il primo non-cattolico a scrivere sull’Osservatore Romano, ma oggi dirige l’edizione argentina del quotidiano vaticano: «Accanto all’ecumenismo delle viscere e del sangue c’è quello della misericordia, di cui il Papa ha fatto un elemento centrale del suo messaggio. Del resto nell’Antico Testamento ci sono diversi testi che descrivono Dio come misericordioso – ha proseguito -. Nel messaggio consegnato alle tribù aborigene durante la sua visita in Perù, Francesco ha parlato dell’ecumenismo della Madre terra, che ha partorito tutti fratelli, tutti uguali e chiama all’unità tra i popoli. I grandi nemici dell’ecumenismo sono il pregiudizio e l’ignoranza. Infatti uno dei punti fondamentali dell’ecumenismo è la possibilità di ascoltare, comprendere e arricchirci con la spiritualità dell’altro».
Il legame con il Creato, fondamentale per Francesco, emerge nell’enciclica Laudato Si’, «che non è semplicemente un manifesto ecologico. È una critica ferma, profonda e coraggiosa all’attuale sistema economico. In quelle pagine si dice chiaramente che, se i potenti del mondo non smettono di distruggere il pianeta, questo sparirà. È un’enciclica ecumenica, perché inizia con una citazione del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo», ha rilevato il giornalista argentino.
Non poteva mancare una riflessione sull’Ucraina: «Francesco è stato il primo Papa a incontrare il Patriarca di Mosca dopo mille anni. Da tempo cerca di mettere in guardia sul rischio di una terza guerra mondiale a pezzi. Subito dopo lo scoppio del conflitto ha parlato con Kirill, il quale però non ha accettato di utilizzare l’ecumenismo come strumento religioso a servizio della pace. Credo che nessuno abbia fatto più di Francesco per la pace in Ucraina, e penso che sarebbe l’unico mediatore affidabile per trovare una soluzione pacifica al conflitto».
Leggi anche:
L’Arcivescovo: «Il magistero di Francesco segni la nostra vita»
5. Dieci anni con papa Francesco: i giovani
4. Dieci anni con papa Francesco: le donne
3. Dieci anni con papa Francesco: guerra e pace
2. Dieci anni con papa Francesco: l’ecologia integrale
1. Dieci anni con papa Francesco: i migranti
Dieci anni con papa Francesco: le parole-chiave
Papa Francesco: l’inizio del Pontificato (lo speciale)
Papa Francesco a Milano (lo speciale)