Il Fondo «Diamo Lavoro» entra nel vivo. Dopo aver operato dietro le quinte per lunghi mesi, ora è in grado di mostrare i primi risultati. E il bilancio è molto incoraggiante. 557 le domande pervenute, già 97 le aziende iscritte, 121 i tirocini attivati e 84 quelli tuttora in corso, per un valore complessivo di 91.964 euro. Ma il dato più rilevante è quello relativo all’esito del periodo di prova retribuito: sui 23 tirocini che si sono conclusi, 14 si sono trasformati in contratti di lavoro vero e proprio. Il che significa che oltre la metà dei disoccupati messi alla prova dalle imprese è poi stata assunta. Segno che la formula – indubbiamente vantaggiosa per l’imprenditore, che non ha di fatto alcun onere, né impegno formale – lo è anche per il lavoratore.
Partito nel 2016 come terza fase del Fondo Famiglia Lavoro, il Fondo «Diamo Lavoro» si è concentrato esclusivamente sulla riqualificazione professionale. Per far incontrare domanda e offerta di lavoro, cioè lavoratori senza più un impiego e imprenditori alla ricerca di nuove figure da inserire in azienda, è stato scelto lo strumento del tirocinio, con durata variabile dai tre ai sei mesi a seconda del profilo del lavoratore e delle esigenze aziendali, retribuito con una indennità non inferiore a 400 euro mensili. A pagare, però, non è l’imprenditore, che a conti fatti per tutta la durata del periodo di prova non ha alcun onere, ma il Fondo stesso, che a sua volta viene alimentato dalle donazioni dei fedeli e dei cittadini che scelgono di contribuire.
A conclusione del tirocinio, l’imprenditore può scegliere di trasformare il tirocinante in un proprio dipendente, avviando cioè un rapporto di lavoro vero e proprio, oppure non confermare la collaborazione. Il lavoratore, in ogni caso, non viene lasciato a se stesso e, una volta riqualificato, viene proposto per le opzioni che si aprono in altre imprese.
Il segreto del successo del Fondo sta nell’accurata selezione dei candidati effettuata dagli esperti del lavoro presenti nei 67 sportelli attivi su tutto il territorio diocesano, istituiti presso le parrocchie, dove i potenziali beneficiari possono presentare domanda. Si tratta di 137 volontari, in genere persone con esperienze professionali in campo manageriale o sindacale, attive o in pensione, che, a titolo gratuito, lavorano per incrociare le esigenze produttive delle aziende e i profili delle persone in cerca di lavoro.
Ma come si incontra chi cerca il lavoro e chi lo può dare? Possono accedere al Fondo le persone residenti sul territorio della Diocesi di Milano, con almeno un figlio a carico e disoccupate da non prima del luglio 2015, oppure che, alla stessa data, abbiano cessato di beneficiare delle provvidenze pubbliche previste a favore di chi ha perso il lavoro. Le imprese, invece, possono diventare partner dell’iniziativa registrandosi sul sito del Fondo
Nata dall’esperienza delle edizioni precedenti del Fondo Famiglia Lavoro, la nuova fase è stata ribattezzata dal cardinale Angelo Scola Fondo «Diamo Lavoro» per evocare anche nel nome una delle opere di misericordia suggerite ai fedeli come eredità dell’Anno Santo. Superando l’approccio emergenziale delle due fasi precedenti, il Fondo «Diamo Lavoro», anche su indicazione dell’Arcivescovo monsignor Mario Delpini, concentra tutte le risorse e gli sforzi per favorire la ricollocazione nel mercato del lavoro attraverso lo strumento del tirocinio, cercando un’alleanza con le imprese.
Come contribuire
Si può sostenere il Fondo «Diamo Lavoro» donando on line attraverso carta di credito o utilizzando i seguenti conti correnti.
C/c bancario Credito Valtellinese, Iban IT94I0521601631000000002405, intestato ad Arcidiocesi di Milano (causale: Fondo Diamo Lavoro)
Per chi volesse la ricevuta per la detrazione fiscale:
C/c Bancario Credito Valtellinese, Iban IT17Y0521601631000000000578, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus (causale: Fondo Diamo Lavoro)
Ccp numero 13576228, intestato a: Caritas Ambrosiana Onlus (causale: Fondo Diamo Lavoro).
Info: Segreteria “Fondo Diamo Lavoro” – Arcidiocesi di Milano (tel. 02.58431212)