I Dialoghi di Pace propongono alcune iniziative collaterali e complementari utili ad anticipare e a promuovere tutti gli appuntamenti o alcuni tra essi, sia presso chi vi parteciperà, sia presso chi non vi prenderà parte.
Bandiere del mondo e pensieri di pace
Si invita a disegnare una delle bandiere del mondo e, interessandosi ai problemi legati alla pace nella Nazione prescelta, scrivervi sopra il proprio inerente pensiero, augurio, preghiera…
È possibile anche disegnare inviti personalizzati a partecipare ai Dialoghi di Pace, da lasciare presso negozi, ambulatori e studi medici, parrucchieri, biblioteche, condomini, in aggiunta a manifesti, volantini e locandine ufficiali.
Scampanellata gentile
In alcune delle precedenti edizioni è stato promosso un originale e simpatico passaparola attraverso il suono di campane, campanelli, sonagli, tintinnaboli (anche di bici spinte a mano) per portare un messaggio di pace anche fra le case nei quartieri vicini alle chiese che ospitano l’evento.
Brindisi ecologico
Aderendo alla campagna di Campanili Verdi «Vuoi bere? Portati il bicchiere!», al pubblico si può proporre un Brindisi ecologico per la Pace. A tutti gli intervenuti che avranno portato da casa un bicchiere / tazza non usa e getta si può offrire mate argentino (in onore di papa Francesco), oltre a bevande e prodotti del commercio equo e solidale.
La pace dei popoli e di tutti
Istituendo la Giornata Mondiale della Pace nel 1967, Paolo VI precisava: «La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme. La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente “lanciare l’idea”, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici, abili e validi».
Per attuare lo spirito dell’intenzione di papa Montini, esponenti di popoli e associazioni impegnati per la pace e in iniziative umanitarie nelle loro terre di provenienza, possono aprire i Dialoghi di Pace con un messaggio di pace nella propria lingua (poi ripetuto in italiano) e radicato nelle proprie culture e tradizioni religiose.
Tutti figli del Padre Nostro
Per chi si sentirà di farlo, anche esplicitando la consapevolezza che la spiritualità di chi non è cristiano cattolico, o non ha alcuna convinzione religiosa, suggerirà a ciascuno il modo migliore per vivere questo momento, i presenti ai Dialoghi di Pace potranno unirsi nella preghiera del Padre Nostro, una voce guida poi la ripeterà nelle lingue ucraina e armena assieme agli altri presenti di queste nazionalità: un momento commovente e spiritualmente coinvolgente, voluto per dimostrare vicinanza a chi è colpito dalla guerra.
Diffusione della Luce della Pace di Betlemme
Per dare concretezza alle parole ascoltate, ogni edizione dei Dialoghi di Pace si conclude esortando i presenti a impegnarsi per diffondere nel mondo la Pace sperimentata durante l’incontro: con lo stile suggerito dal testo di don Primo Mazzolari «Noi ci impegniamo», recitato coralmente da tutti i presenti.
A una loro rappresentanza può essere poi affidato il gesto di diffusione della Luce della Pace di Betlemme: attinta alla fiamma portata da quella che arde perennemente, già dai primi secoli dopo la venuta di Cristo, nella chiesa della Natività, sul punto ove si presume sia stata la mangiatoia nella quale fu deposto il Salvatore in fasce. È alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane della Terra, ma la Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti.
Teatro e arti per dialogare
Nello svolgimento dei Dialoghi di Pace si possono prevedere espedienti “teatrali” e azioni sceniche per sorprendere e coinvolgere maggiormente i presenti anche dal punto di vista emotivo.