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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Milano

Al San Fedele la marginalità tra arte e sociale

Mercoledì 5 ottobre l’inaugurazione dei nuovi spazi del Museo. Giovedì 6 ottobre, alla presenza dell’Arcivescovo, la presentazione del nuovo progetto di assistenza sanitaria

di Claudio URBANO

2 Ottobre 2022

Un nuovo ambulatorio, un’équipe di specialisti per i diversi aspetti della fragilità, un “bar bianco” e anche l’invito a mostre e momenti d’arte. L’Associazione San Fedele rafforza l’attenzione ai più fragili lanciando una galassia di nuovi spazi e servizi pensati per chi vive ai margini nel cuore di Milano.

Due dimensioni apparentemente distanti come l’assistenza sanitaria e le proposte d’arte sono tenute insieme da un’intuizione: «Anche per chi vive situazioni di marginalità è importante non solo trovare una risposta ai bisogni primari, ma anche qualcosa che possa riattivare il desiderio – evidenzia Tommaso De Filippo, coordinatore dei servizi di Assistenza Sanitaria del Centro San Fedele -. Abbiamo pensato quindi che le tante anime del San Fedele potessero intrecciarsi anche per chi sotto i portici di Milano cerca un riparo, o per chi si mette in coda per le medicine, come avviene con il nostro servizio di farmacia solidale».

I due eventi

L’incontro tra queste due dimensioni sarà evidenziato in due momenti che animeranno il Centro San Fedele in rapida successione, nella serata di mercoledì 5 e nella mattinata di giovedì 6 ottobre (vedi qui la locandina). Alle 18 di mercoledì la mostra dell’artista William Xerra “AVIVE 1972-2022. L’illuminazione dello sguardo” inaugurerà un nuovo spazio, la sala Nanda Vigo, anello di congiunzione tra le diverse parti del Museo e la storica Galleria San Fedele. La mostra verrà inaugurata dall’artista e dal curatore Andrea Dall’Asta SJ. Come nelle opere di Xerra frammenti di antichi dipinti trovati presso mercatini dell’usato o rigattieri acquistano una nuova vita, così i nuovi spazi e i servizi assistenziali che saranno inaugurati giovedì 6 puntano a restituire dignità e attenzione ai più fragili, con una presa in carico della salute e dei bisogni della persona che sia in grado di andare al di là delle terapie necessarie per rispondere all’urgenza della fase acuta di una patologia, guardando anche alla prevenzione.

Tommaso De Filippo
Tommaso De Filippo

Se ne parlerà nella tavola rotonda che si aprirà alle 9.30 di giovedì 6 (sempre presso il Centro San Fedele, in via Hoepli 3) dal titolo significativo «Verso una Casa della Comunità», in collaborazione con Fondazione Casa della Carità Angelo Abriani. Interverranno: Lamberto Bertolé, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano; Mara Tognetti Bordogna, professore ordinario di sociologia generale presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca; Gaia Iacchetti, medico della Fondazione Casa della Carità di Milano, co-promotrice del movimento “Alleanza per la riforma delle cure primarie” e della Rete “Prima la Comunità”; Francesco Cambiaso SJ, responsabile dell’Associazione San Fedele Onlus – Assistenza Sanitaria. A moderare l’incontro sarà Giacomo Costa SJ, presidente della Fondazione Culturale San Fedele e consultore della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Alle 12 seguiranno un saluto finale e la benedizione dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

L’assistenza sanitaria – che già prevede ambulatori di pediatria, di fisiatria e di ortopedia – si amplierà infatti con la presenza di un medico di medicina generale, rivolto a chi non ha accesso al servizio del medico di base, «così che anche i più fragili possano riappropriarsi dell’idea che la cura di sé passa anche e soprattutto dalla prevenzione», sottolinea De Filippo. Insieme a Caritas e Casa della Carità l’idea è anche quella di costituire un’équipe multidisciplinare in grado di seguire le situazioni più complesse, per esempio quelle di chi, oltre a una patologia fisica, soffre di una dipendenza, o è in una situazione di grave marginalità. «In questo caso i più fragili ci parlano di una necessità – quella di una risposta complessiva ai bisogni della persona – che non è solo la loro ma che è di tutti», aggiunge De Filippo.

Senza dimenticare, appunto, momenti per il sollievo dell’anima. Per questo in Galleria Hoepli aprirà nelle prossime settimane anche un “bar bianco”, un locale serale pensato per offrire un momento di ristoro ai tanti fragili che abitano il centro città, ma che vuole diventare anche un luogo di incontro e di passaggio, aperto a tutti.