Nell’ultimo giorno dell’anno sono stati tre i momenti salienti della Visita pastorale dell’Arcivescovo nella Diocesi di Garoua in Camerun. Il primo è stato l’incontro con la comunità di Djalingo, dove si svolge l’attività dei preti fidei donum, in una parrocchia composta da 32 comunità raccolte in sette settori. «Delpini ha celebrato la Messa – racconta don Claudio Mainini -, con una partecipazione molto gioiosa e di festa. Era presente l’intera comunità per dire grazie per la presenza dei fidei donum e soprattutto per la sua visita dell’Arcivescovo».
Il secondo momento è stato quello dell’incontro con la comunità delle suore del Pime (due dell’India, una del Brasile e una del Bangladesh) che lavorano anche loro nella parrocchia di Djalingo. Infine, l’Arcivescovo ha visitato l’orfanotrofio “Jean-Claude Bouchard” e ha invitato a guardare il nuovo anno a partire da tre parole: «Insieme, futuro e gioia», racconta don Claudio. «Insieme, perché non si può che camminare insieme; guardare il futuro con fiducia, soprattutto pensando ai bambini dell’orfanotrofio, quindi alle nuove generazioni di bambini con la gioia».
Il pellegrinaggio mariano
Come ogni anno il 1° gennaio si svolge un pellegrinaggio che si conclude in un santuario mariano cui i fedeli sono particolarmente legati con una Messa che questa volta è stata celebrata da mons. Delpini insieme al Vescovo di Garoua. «Durante la celebrazione – spiega il fidei donum don Alessandro Maggioni – l’Arcivescovo ha lanciato un messaggio a tutti i presenti. Ha detto tre cose: primo, non abbiate paura, come Maria non ha avuto paura perché il Signore è con voi. Secondo, non sottostimatevi (in questi giorni Delpini l’ha ripetuto più volte), cioè non pensate di non valere nulla, di non avere nulla da dare, di dover soltanto chiedere e dipendere dagli altri, ma imparate a valorizzare quello che siete. Terzo, la storia si cambia con le decisioni, già da quest’anno, già da oggi, quindi prendete le vostre decisioni. Un messaggio di incoraggiamento lanciato a tutti i fedeli che è stato molto apprezzato e accolto con gioia».
Nel pomeriggio, durante il viaggio di ritorno, mons. Delpini si è fermato a visitare il Carmelo di Figuil, una comunità di monache di clausura, legata alle carmelitane di Legnano.
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