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Speciale

L’Arcivescovo in Perù

Sirio 11 - 17 novembre 2024
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Perù/7

Lo spirito di Don Bosco in cima alle Ande

Il viaggio dell’Arcivescovo è proseguito nella parrocchia di Jangas, una delle prime dell’Operazione Mato Grosso, dove ha fatto visita ai ragazzi accompagnati in percorsi di formazione al lavoro e spirituale

Rosamaria (Operazione Mato Grosso)

23 Luglio 2024

Lunedì 22 luglio il viaggio dei visitatori della Diocesi di Milano, guidati dall’Arcivescovo mons. Mario Delpini, è cominciato dalla parrocchia di Jangas. Una delle prime dell’Operazione Mato Grosso, che conserva il ricordo e le spoglie di padre Ernesto Sirani (salesiano caro amico di padre Ugo De Censi che, insieme a padre Elio Giacomelli, padre Umberto Bolis e monsignor Gaetano, si sono accompagnati in questa avventura fin dai primi anni).

Ad accoglierlo si sono presentati padre Mario Fedeli, attuale parroco di Jangas, monsignor Giorgio Barbetta, amministratore apostolico della Diocesi di Huari e i volontari della Diocesi di Milano. Oltre a loro erano presenti 42 ragazzi dell’officina che, dalle comunità più povere della zona, sono accolti per cinque anni per studiare e imparare l’arte della falegnameria.

L’Arcivescovo ha ascoltato l’entusiasmo dei ragazzi, che per l’occasione hanno manifestato con alcuni canti, tra cui uno in italiano scritto da padre Daniele Badiali per una recita sulla vita di Don Bosco.

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Monsignor Delpini è rimasto meravigliato dal trovare lo spirito di Don Bosco sulla Cordigliera della Ande, a più di 3 mila metri di altitudine. Le parrocchie dell’Operazione Mato Grosso si contraddistinguono per il lavoro educativo dell’oratorio, che riunisce tutti i bambini durante i fine settimana, anche delle frazioni più lontane, e delle case di Don Bosco, dove i ragazzi della scuola media inferiore e superiore vengono accompagnati nella loro formazione morale, educativa e spirituale.

Dopo un momento di condivisione e presentazione dei volontari della parrocchia di Jangas, l’Arcivescovo è stato accompagnato alla cappellina costruita attorno alla salma del volontario Giulio Rocca, dove è stata incisa questa sua frase: «Per riempire il vuoto che mi lascia questo mondo. Non ho trovato altra maniera che regalare la mia vita al Signore». Monsignor Giorgio racconta come il 1° ottobre 1992 alcuni terroristi di Sendero Luminoso, contrari alle opere di carità della parrocchia, entrarono nella casa sequestrando il volontario Giulio Rocca. Appena pochi giorni prima della sua morte, aveva scritto al vescovo chiedendo di poter entrare in seminario. Nel taschino della sua camicia era stato poi ritrovato, macchiato di sangue, un biglietto con una parte la lista della spesa per la festa dell’oratorio e nell’altra la scritta Jesús.

Ritornati in parrocchia, i viaggiatori hanno salutato la “Familia artesanos Don Bosco”, dove i ragazzi usciti dall’officina hanno la possibilità di lavorare come falegnami o come scultori. Qui, monsignor Delpini ha celebrato la Messa alla presenza delle due case di Don Bosco, dei volontari, di alcuni parrocchiani nella chiesa San José di Jangas, dove è seppellito padre Ernesto Sirani. Nell’omelia dell’Arcivescovo, ricordando la figura di Maria Maddalena, è stata evidenziata l’importanza di aprire le porte del nostro cuore a un futuro ottimista, all’amore fraterno e, soprattutto, a Gesù.

Dopo pranzo, gli ospiti sono stati accompagnati da padre Luca nella sua parrocchia a Chacas. Dopo un viaggio attraverso le meraviglie della cordillera blanca, sono arrivati a Chacas con una accoglienza strepitosa da parte dell’oratorio, delle persone delle case di Don Bosco e dalla gente del posto: balli, canti, uno spettacolo di bandiere e saltimbanchi, regali e fiori. Monsignor Delpini, visibilmente commosso, ha ringraziato i bambini e i presenti per il grande affetto, e ha regalato tre messaggi: l’importanza dell’allegria dei giovani, della costruzione di un ponte tra l’Italia e il Perù per inviare un «beso a Milan» (un bacio a Milano) e la richiesta delle preghiere da parte dei peruviani verso le povertà dell’Italia (la solitudine e la scontentezza).

La giornata si è conclusa con un grande spettacolo nella chiesa di Chacas, ricordando padre Ugo De Censi.