Amici e amiche dello sport, non posso tacere una domanda. Mi rivolgo ai dirigenti, agli allenatori, agli atleti, ai genitori dei giovani atleti, agli educatori, ai responsabili delle strutture, ai preti. Ecco la domanda: come va l’impresa di trasformare la città nel villaggio olimpico per Milano Cortina 2026? State facendo la vostra parte? Avete capito che avete un compito per sognare e dare forma al villaggio? Gli enti pubblici devono fare la loro parte per preparare le strutture e promuovere la partecipazione. Ma a voi tocca preparare lo «spirito delle Olimpiadi». Come si costruisce un villaggio, il villaggio olimpico? Vi raccomando la via della fraternità, solidarietà, amicizia: si dice friendship.
Friendship comincia con lo sguardo. Quando guardi gli altri, che cosa vedi? Chi ha il cuore triste, vede estranei. Chi ha il cuore arrabbiato, vede avversari, nemici. Chi ha il cuore superbo, guarda con disprezzo. È necessario un cuore puro, semplice, lieto per lo «sguardo friendship». Chi ha il cuore puro, infatti, vede persone che possono diventare amici, vede adulti che possono diventare un esempio, vede sconosciuti che meritano di essere conosciuti: hanno certo qualche cosa da dirmi, un messaggio per me.
Friendship parla con le mani. È necessario un cuore puro per la «mano friendship». La mano stringe la mano dell’avversario all’inizio della gara, la mano batte il cinque dell’esultanza con i compagni di squadra per il risultato brillante, la mano è tesa all’avversario per chiedere scusa del fallo involontario, per rialzarlo dalla caduta, per dare una pacca di incoraggiamento quando è stato sconfitto, le mani applaudono l’impresa riuscita senza invidia, gustando il bel punto.
Friendship è un modo di camminare, di correre, di stare fermi. È un passo. È necessario un cuore puro per il «passo friendship». È il passo veloce della corsa per vincere: è bello vincere e arrivare per primo, migliorare il tempo, dare gioia alla squadra, soddisfazione all’allenatore, motivo di esultanza ai genitori che fanno il tifo. Anche con la corsa si può far contenta la gente. Il «passo friendship» è il passo che si adatta all’atleta che si è fatto male e lo accompagna ai bordi del campo, facendogli coraggio; è il passo che si ferma con chi non può camminare, che spinge la carrozzina dello spettatore speciale.
Friendship è la lingua dei migliori. Chi ha il cuore triste si esprime con parole grigie. È necessario un cuore puro per la «lingua friendship». È la lingua delle domande che desidera la conoscenza e offre amicizia alle persone che si incontrano per la prima volta; è la lingua che sorride per dare il benvenuto e per congedarsi dopo la gara; è la lingua che fa compagnia a chi è rimasto ai bordi del campo, forse troppo triste, forse troppo solo; è la lingua che chiede scusa; è la lingua che calma chi è troppo arrabbiato.
Dunque diamoci da fare: Milano Cortina 2026 è vicina. Mettiamo mano all’impresa di trasformare il paese in cui viviamo in un villaggio friendship, imparando la lingua friendship, camminando e correndo e stando fermi con il passo friendship, esercitando la mano friendship, rivolgendo sempre a tutti lo sguardo friendship. Serve un cuore puro! E lo sport sia un aiuto per costruire un luogo e inaugurare un tempo in cui sia desiderabile un abitare friendship!