Terminata la visita a Salvador de Bahia, il viaggio missionario di mons. Mario Delpini ha fatto tappa nella Diocesi di Macapà, iniziando dalla parrocchia San Paolo VI. Situata nell’area amazzonica del Brasile, qui da un anno sono presenti due sacerdoti ambrosiani fidei donum, don Davide Chiaramella e don Walter Cazzaniga.
«Abbiamo iniziato la visita con la celebrazione dell’Eucarestia in una delle nostre comunità riunendo tutte le nove comunità cittadine che compongono la nostra parrocchia – racconta don Davide -. Durante l’omelia l’Arcivescovo ha spronato le nostre comunità e i nostri fedeli a formare e a prendersi cura delle famiglie, a favore della Chiesa, ma anche più in generale della società».
Dopo la celebrazione c’è stato un momento per scattare qualche foto e per fare colazione insieme ai fedeli che hanno preso parte alla Messa. Poi l’Arcivescovo, accompagnato dai due sacerdoti, si è spostato nel centro della città, nella cattedrale dove li ha accolti il vescovo locale, mons. Pedro Josè Conti, originario di Brescia, che ha presieduto la celebrazione dell’Eucaristia, lasciando a mons. Delpini il momento dell’omelia e della riflessione.
A seguire il pranzo con il vescovo, un altro prete italiano fidei donum e don Maurizio Zago, responsabile dell’Ufficio missionario della Diocesi Milano, che sta accompagnando in questi giorni l’Arcivescovo.
Nel pomeriggio dopo la visita ad alcuni monumenti storici (soprattutto il Monumento dell’Equatore), l’Arcivescovo ha raggiunto il piccolo Carmelo di Santa Teresa, dove ci sono le suore della congregazione delle Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, una congregazione italiana, anche se in realtà qui vivono quattro suore, tutte brasiliane.
«Ci hanno accolto molto bene – afferma don Davide – abbiamo pregato insieme, ascoltato la loro testimonianza e abbiamo anche visitato il piccolo memoriale di Marcello Candia perché il piccolo Carmelo di Macapà è stato voluto e costruito proprio dal venerabile Candia, che associava sempre a opere di carità anche opere contemplative».
Infatti le suore che vivono qui e l’ordine religioso al quale appartengono è un ordine di vita attiva, per cui alternano alla preghiera anche momenti di carità in cui aiutano molte famiglie che vivono nel quartiere attorno al piccolo Carmelo.
«È stato un momento importante anche per riallacciare un po’ la nostra storia ambrosiana con la presenza di Marcello Candia qui in terra amazzonica – sottolinea don Davide -. Terminato il momento di testimonianza e di visita abbiamo condiviso sempre con le suore del piccolo Carmelo il momento della cena».