Chiuderci in noi stessi o arricchirci e cambiarci nell’incontro con chi ci è accanto? È da questo interrogativo, la cui risposta dipende dal principio di civiltà, che parte la riflessione dell’Arcivescovo, intervistato a margine del Discorso alla Città: «Gli altri sono la nostra inquietudine e insieme la nostra giovinezza. Sono coloro che ci invitano a sperare con realismo e a costruire una città con lungimiranza». La speranza a cui fa riferimento monsignor Delpini è molto concreta, «è la risposta a una promessa», quella che pone una distinzione tra futuro e avvenire. E infine, nell’elogio alla politica, anche un’indicazione a tutti i cittadini circa una responsabilità condivisa: «La politica è l’arte di prendersi a cuore il bene comune, che considera gli altri come persone con cui fare alleanza».