Ringraziare, riflettere, incoraggiare: sono i tre propositi con cui l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, indirizza il suo videomessaggio in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità (3 dicembre).
La gratitudine è rivolta «a tutte quelle forme di prossimità, riflessione e servizio quotidiano» offerta da singoli e istituzioni alle persone con disabilità. Una vicinanza interpretata «con genialità», perché permette di «sviluppare delle potenzialità» in queste persone.
La riflessione è sugli stimoli offerti dal tema della disabilità: la presenza di persone con disabilità non va vista come «un disturbo» alla società, ma come un invito a «un ripensamento dello stile di vita complessivo». Le famiglie che vivono la disabilità al loro interno «riorganizzano tutta la loro vita, interpretano in modo diverso lo spazio, il tempo, le cose da fare». E così facendo recuperano «valori che altrimenti rischiano di essere dimenticati», come «la lentezza» in un mondo che va di fretta. Da queste famiglie, quindi, «c’è molto da imparare», perché rappresentano un punto di osservazione «per promuovere un modo di ripensare la società», vedendo la disabilità come «una situazione che permette di ripensare all’umano, ai rapporti sociali, all’organizzazione dei servizi.
L’incoraggiamento «a famiglie, istituzioni ed enti pubblici», infine, è finalizzato «a prendere sul serio la riflessione e gli aspetti tecnico-organizzativi» per favorire «il nostro camminare insieme»