«Viviamo questo momento di responsabilità e partecipazione alla vita della Chiesa in un’ora e in un giorno significativi: le tre del pomeriggio – ora in cui Gesù è morto in croce – e nel primo venerdì del mese. Pur tra tanti problemi, noi siamo qui per dire che teniamo fisso lo sguardo su Gesù, viviamo per lui e perché continui a manifestarci il suo amore crocifisso».
Così l’Arcivescovo Mario Delpini saluta la sessantina di sacerdoti e membri di alcune diaconie riuniti nel Santuario di San Pietro Martire, a Seveso, per la celebrazione di preghiera e di benedizione dei presbiteri.
Sono 51 i sacerdoti che hanno ricevuto una nuova destinazione e il rito di immissione nell’Ufficio di parroci, a cui si aggiunge quest’anno l’inizio del ministero dei tre nuovi vicari episcopali. Monsignor Marco Bove per la Zona pastorale VI-Melegnano, monsignor Franco Gallivanone che assume l’incarico per la II-Varese e monsignor Gianni Cesena, nominato per la III-Lecco, che prendono posto accanto all’Arcivescovo in altare maggiore così come il vicario generale, il vicario episcopale per la Formazione permanente del Clero e gli altri quattro vicari di Zona, nella celebrazione che segna anche la conclusione dell’iniziativa «Tempo in Disparte».
Conservare la relazione personale con Gesú
Dopo l’ascolto della Parola di Dio e la presentazione dei 25 nuovi parroci e i 26 responsabili di Comunità pastorale, l’omelia del vescovo Delpini è un richiamo a «conservare la fede, coltivare, approfondire il rapporto personale con Gesù in modo che tutto sia illuminato, i nostri pensieri e iniziative siano sostenuti dallo Spirito che ci dona. Conservare la fede significa, anzitutto, vedere l’opera di Dio, laddove il ministero e la missione del Vescovo manda. Tante altre cose ci appaiono subito, ma l’importante è vedere l’azione del Buon pastore – il riferimento ideale è alla pagina del Vangelo di Giovanni 10 appena proclamato -, fidandosi dell’opera di Dio. La fede vuol dire avere la certezza che il Signore ci ama».
Un affidarsi che passa attraverso la relazione personale con Gesù «perché ci conosce e interpreta la missione che ci viene affidata», sottolinea ancora monsignor Delpini. «Tutto quello che ci è chiesto di fare, che desideriamo fare per la vita delle comunità, ha come criterio di comportamento lo stile di Gesù. Ecco cosa vorrei raccomandarvi e chiedo per me e per voi: conservare la fede come una relazione personale, determinante e totalizzante con Gesù. La nostra missione deve essere orientata ad accompagnare la fede della gente e a crescere con essa. Certo, le incombenze di un parroco, di un responsabile di Comunità pastorale, delle diaconie, sono molte – non si nasconde l’Arcivescovo – «ma dovremmo sempre essere capaci di domandaci come tutto questo aiuti la gente a incontrare Gesù. A nessuno di voi capiti la sventura di allontanarsi da Gesù, come dice sant’Ignazio di Antiochia».
La celebrazione è proseguita con la promessa dei nuovi Vicari episcopali, con la professione di fede, pronunciata a uno a uno da tutti i presbiteri che hanno ricevuto nuova destinazione e il giuramento di fedeltà nell’assumere il nuovo Ufficio, con i parroci e i responsabili di Comunità pastorali che sono saliti in altare per porre le proprie mani sul Vangelo.
Infine, l’accoglienza dei nuovi vicari episcopali da parte dell’Arcivescovo e la lettura del Decreto di Immissione in possesso, a norma del canone 527, la preghiera universale, la recita corale del Padre Nostro, la benedizione e il canto corale della Salve Regina concludono il Rito. Non senza un’ultima espressione del vescovo Delpini, rivolta a tutti i presenti e a chi, familiari e collaboratori, li sosterrà nel ministero. «Vi dico tutta la mia riconoscenza per la disponibilità ad accogliere la nuova destinazione».