Intervista di Cristina Conti
Quali sono le attività della Caritas a livello internazionale?
La Caritas Ambrosiana opera con progetti che mettono al centro la persona e la sua comunità e in particolare, attraverso la Chiesa locale, attiva attenzioni che mirano a costruire o ricostruire quelle relazioni, che una guerra o un disastro naturale (un’alluvione, un terremoto, un maremoto o una frana) hanno lacerato e frammentato.
Come si interviene concretamente sui territori?
“Progettare in ambito sociale significa prestare attenzione anche alle dimensioni etiche, affettive e relazionali non solo agli aspetti di efficienza ed efficacia. I nostri progetti si realizzano in quattro modalità. Innanzitutto il gemellaggio, un rapporto di collaborazione, su richiesta della Caritas Italiana, a favore di una diocesi locale. Generalmente nasce da un evento tragico, (guerra, terremoto, alluvione) e poi si sviluppa in una serie di programmi e progetti in diversi ambiti socio-pastorali, che si articolano nel corso degli anni. Dal 1997 si prediligono i gemellaggi che prevedono l’invio di operatori ambrosiani da affiancare a quelli della Caritas diocesana gemellata. Abbiamo poi il Programma Paese, che è l’insieme dei progetti avviati all’interno di uno stesso Paese con diversi partner e in più ambiti socio-pastorali. La durata è superiore ai 12 mesi e si riferisce spesso a paesi che si rivolgono alla Caritas per richieste specifiche di aiuto e collaborazione nel settore dello sviluppo. Il Progetto Speciale prevede invece una copertura finanziaria parziale della Caritas a un singolo intervento che non supera i 12 mesi. Infine la microrealizzazione è un piccolo progetto con obiettivi limitati, ma di effetto immediato per lo sviluppo di una comunità di ridotte dimensioni di un Paese del sud del mondo. Qui la finalità è trasformare la qualità della vita delle persone e della comunità e solitamente si conclude nel giro di 6-12 mesi.
Quali sono le peculiarità dell’intervento in Europa?
I tre canali in cui ci muoviamo sono quello del servizio civile all’estero, i cantieri della solidarietà e la creazione di reti di collaborazione. Nel primo caso per rafforzare i rapporti con le Caritas sorelle si è cercato di dar vita a progetti di scambi di volontari: una nostra presenza di questo tipo è molto forte, per esempio, in Romania. Ci sono poi i cantieri della solidarietà che sono campi di lavoro, formati da giovani volontari che permettono di intervenire nei Paesi più poveri e disagiati. L’intervento della Caritas Ambrosiana ha poi cercato sempre di esprimere una forte attenzione alle reti di collaborazione tra diverse esperienze italiane e dei Paesi dell’Est, in particolare creando dei “tavoli nazione” che permettessero un permanente e fecondo scambio.