Una visita di undici giorni in Camerun – da domenica 10 a giovedì 21 luglio – per l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, con l’obiettivo di incontrare i vescovi e le comunità che hanno accolto i cinque missionari fidei donum della Diocesi. È il secondo viaggio all’estero (il primo in un altro continente) da quando è scoppiata la pandemia. Quello precedente si è svolto in Albania nel dicembre scorso.
«Non vanno a cercare i pericoli, ma i segni del Regno di Dio che viene, in mezzo ai poveri, tra coloro che sono importanti solo per Dio e ignorati da tutti»: così monsignor Delpini ha commentato la tragica notizia dell’assassinio di Luisa Dell’Orto, la suora lecchese uccisa sabato 25 giugno ad Haiti (leggi qui). In queste parole anche la motivazione profonda che guida i cinque sacerdoti fidei donum – a novembre se ne aggiungerà un sesto – impegnati nel Paese dell’Africa equatoriale: quattro nella Diocesi di Garouà, capitale della Regione del Nord, vicina al confine con la Nigeria, e uno a Bertouà, capitale del dipartimento di Lorn e Djérem, a circa 300 chilometri dalla capitale della Repubblica, Yaoundé.
Accanto a loro in Camerun sono presenti numerosi altri missionari originari della Diocesi inviati dal Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere con la loro associazione di laici, Alp) e dal Coe (Centro Orientamento Educativo) di Barzio.
Dopo l’arrivo a Yaoundé, accolto dagli operatori del Pime, l’Arcivescovo visiterà la comunità di Garoua, incontrando il Vescovo, le autorità locali, i missionari Alp e i fidei donum ambrosiani nelle parrocchie dove operano. Nei giorni successivi si recherà in pellegrinaggio al monastero delle suore Carmelitane a Figuil. Prima del rientro in Italia è in programma una visita al Coe di Mbalmayo e un incontro con il Vescovo di Ngaoundéré.
Il legame con la Diocesi
Un legame, quello tra la Chiesa di Milano e il Paese africano, di forte e consolidata cooperazione: sono infatti nove i preti camerunensi accolti nel territorio della Diocesi per motivi pastorali o di studio.
«Sarà una visita arricchente – spiega don Maurizio Zago, responsabile diocesano della Pastorale missionaria – che offrirà stimoli e spunti di riflessione sulla missione della Chiesa nel mondo e sulla collaborazione tra le comunità diocesane, anche in vista del Festival della Missione che si svolgerà a Milano dal 29 settembre al 2 ottobre. Sarà un’occasione per vedere e raccontare un mondo interconnesso che ricerca fraternità e solidarietà».
I fidei donum sono sacerdoti e laici inviati all’estero come missionari dalle proprie diocesi, normalmente per un numero limitato di anni, altre volte in maniera più stabile. Per quanto riguarda la Chiesa di Milano sono attualmente 32 i missionari – 29 sacerdoti e 3 laici (altri sette, cinque preti e una famiglia, partiranno entro il prossimo novembre) -distribuiti tra Albania, Argentina, Brasile, Camerun, Colombia, Cuba, Haiti, Messico, Niger, Perù, Repubblica democratica del Congo, Turchia e Zambia.