Sono stati presentati a Roma i palinsesti di Tv2000 e Radio InBlu 2000 per la nuova stagione 2024-2025, oltre che gli sviluppi dell’app Play2000.
Tra le nuove offerte quattro nuovi programmi: Quel che bolle in pentola, cooking show quotidiano con Beatrice Fazi; Terra Mater, appuntamento domenicale sui temi dell’ambiente condotto da Carolina Di Domenico; Alle porte del Giubileo, con Gennaro Ferrara; Algoretica-Noi e l’intelligenza aritificiale, con Monica Mondo e padre Paolo Benani. Confermato il programma di approfondimento giornalistico Di Bella sul 28, condotto da Antonio Di Bella, che sarà anche inviato negli Stati Uniti per seguire le prossime elezioni, mentre torna la serie tv Canonico con Michele Ginestra. Sono 150 i film in programmazione in prima e seconda serata, assieme a decine di documentari previsti per il giovedì sera. Confermato anche il rafforzamento dei TG2000 con 5 edizioni quotidiane e 2 la domenica, oltre che il Giornale radio ogni ora.
Sono intervenuti alla presentazione della programmazione delle emittenti della Conferenza episcopale italiana l’amministratore delegato Massimo Porfiri e il direttore di rete e dell’informazione Vincenzo Morgante, assieme a tanti altri, tra i quali il Segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi. «La conferma della nostra identità e dei nostri valori, ma anche l’attenzione all’innovazione, con uno sguardo particolare ai giovani, al mondo della contemporaneità con il linguaggio del nostro tempo – queste le parole di Morgante -. Noi siamo orgogliosi della nostra identità, della nostra ispirazione cattolica. Cerchiamo di coniugare i nostri valori alla qualità e di offrire un prodotto che sia da servizio pubblico».
Franco Siddi, alla sua prima volta quale presidente di TV2000, ha precisato che radio e tv accolgono e accompagnano il pubblico per condividere la bellezza e la profondità della spiritualità del messaggio cristiano: «La nostra realtà, comunità professionale, anche azienda, si distingue per la libertà che l’editore le riserva. Abbiamo risorse importanti per garantire questa libertà, che significa anche ascoltare tutti senza mai perdere l’identità». Inoltre ha sottolineato che la forza del broadcast è farsi sentire, dare occhi a chi è invisibile.
«La nostra è una piccola, ma grande emittente – ha affermato -. Grande perché guarda a un mondo in cui la tecnologia è parte non predominante. Noi pensiamo a realtà animate da ricchezza culturale e spirituale per non dimenticare i poveri. La nostra è una programmazione attenta alla spiritualità, ma che tiene conto della velocità dei cambiamenti. Siamo nel presente, ma guardiamo al futuro. Tutto lo staff è legato da uno spirito comunitario che va alimentato sempre di più».