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16 novembre

Da 60 anni Oftal Milano dona speranza agli ammalati

L’anniversario celebrato con una Messa presieduta dall’Arcivescovo in Duomo alle 10. «Ci teniamo molto - dice il presidente Carlo Spinelli -, perché per noi è forte il legame con la Chiesa locale»

di Luisa BOVE

10 Novembre 2019
Carlo Spinelli

L’Oftal di Milano, associazione nata per il trasporto degli ammalati a Lourdes, compie 60 anni. Fondata da monsignor Alessandro Rastelli negli anni Trenta, sancisce la sua costituzione ufficialmente in Diocesi il 30 agosto 1959, quando l’allora Arcivescovo di Milano, il cardinale Giovanni Battista Montini, scrive al presidente una lettera di sostegno all’opera e invia la sua benedizione. Da subito il legame con la Chiesa ambrosiana diventa profondo e si consolida. Non a caso l’Oftal ha scelto di festeggiare questo importante compleanno sabato 16 novembre, con una Messa in Duomo alle 10 presieduta da monsignor Mario Delpini. Saranno presenti i volontari (dame e barellieri), medici, infermieri, sacerdoti, religiosi e naturalmente gli ammalati.

«L’obiettivo è che gli ammalati e i nuovi sofferenti siano al centro della celebrazione – spiega infatti Carlo Spinelli, presidente di Oftal Milano -. Teniamo molto a questa Messa con l’Arcivescovo perché fa parte del nostro Dna: l’Oftal infatti è un’opera federativa, non abbiamo un assistente generale, ma sezioni che fanno capo alle singole Diocesi e al Vescovo stesso. Questa è stata l’intuizione del fondatore e per noi è sempre forte il legame con le parrocchie e la Chiesa locale».

L’Oftal meneghina accompagna ogni anno a Lourdes e in altri santuari mariani più di 4 mila persone, organizzando pellegrinaggi alla Grotta di Massabielle da aprile a settembre. Nel corso dell’anno i volontari si attivano per promuovere altre iniziative per assistere le persone in vari servizi, offrire loro un’occasione di preghiera, ma anche di gioia e condivisione per allietare le giornate di chi si sente più solo e dimenticato. Inoltre la sezione di Milano è impegnata nella formazione spirituale, umana e tecnica di dame e barellieri, in un’ottica di carità verso le persone e per rispondere alle varie necessità. Nella settimana di pellegrinaggio i volontari sono impegnati in refettorio per la distribuzione dei pasti, durante il giorno per la somministrazione di acqua e coperte, per lo spostamento dei bagagli e il trasporto degli ammalati, fino all’assistenza ai pellegrini e ai malati alloggiati negli accueil o negli alberghi.

«Il 2019 è un anno speciale – spiega il presidente milanese Spinelli – perché è stata beatificata Benedetta Bianchi Porro, che nel 1962 fu accompagnata a Lourdes dall’Unitalsi, mentre nel giugno 1963 vi tornò con l’Oftal insieme a tutta la famiglia, lasciando un segno indelebile». Quel pellegrinaggio segnò una tappa importante nel suo cammino spirituale, perché accettò definitivamente la sua croce, che la portò a essere paralizzata, cieca e sorda. Tornando a casa scrisse lettere bellissime, testimoniando una grande fede. Come quella a Paola Vitali: «Dalla città della Madonna si ritorna nuovamente capaci di lottare, con più dolcezza, pazienza e serenità. E io mi sono accorta, più che mai, della ricchezza del mio stato, e non desidero altro che conservarlo. Ora ho la dolcezza della rassegnazione. La Madonna mi ha ripagato di quello che non possiedo più. Ho capito che mi è stato ripagato quello che mi era stato tolto, perché possiedo la ricchezza dello Spirito». Quel pellegrinaggio fu per lei «il miracolo di Lourdes».

«Il 60° dell’Oftal Milano – conclude Spinelli – per noi coincide anche con questo avvenimento estremamente significativo per un’associazione come la nostra che si dedica a donare speranza agli ammalati».

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