Quella del 14 settembre sarà la più grande festa delle società sportive mai realizzata a Milano. Questi sodalizi sono i veri artefici della crescita costante del Csi. Rileva il presidente Massimo Achini: «Proprio in questo ottantesimo anno festeggiamo una serie di record notevoli. Il più significativo è il numero di squadre iscritte ai campionati (2500), ma a questo si aggiungono le ore di formazione, le ore di attività in carcere, le iniziative realizzate oltre i campionati: nel 2024 abbiamo raggiunto cifre mai toccate prima. A riprova che lo sport in oratorio è più vivo che mai e rimane uno degli elementi decisivi del movimento sportivo nazionale e del sistema educativo del nostro Paese».
A supporto del volontariato c’è una struttura organizzativa che nel Comitato milanese conta 17 dipendenti, 11 collaboratori e 400 educatori. «Il volontariato rappresenta una ricchezza infinita – spiega Achini -. Ma poi servono competenze, professionalità, capacità organizzative: per questo abbiamo investito su dipendenti e collaboratori. Senza contare che oggi il Csi porta davvero un pallone dappertutto: in carcere, nel mondo della disabilità, nelle periferie, tra i minori a rischio… Ambiti per i quali occorre prepararsi, documentarsi, aggiornarsi sulle normative, partecipare ai bandi…». Con un risvolto di cui Achini è molto orgoglioso: «Una delle emergenze del nostro tempo è generare lavoro, soprattutto per i giovani: dentro il Csi abbiamo generato lavoro, fornendo una risposta educativa a un bisogno reale della nostra società».
In questa ottica assume un ruolo fondamentale la formazione. «Sugli allenatori nell’ultimo decennio è stato compiuto un grande sforzo: oggi la totalità dei nostri tecnici sono abilitati, cioè dotati di patentino – evidenzia Achini -. La nostra scuola per allenatori genera ogni anno 1300 ore di formazione, il che significa persone competenti e preparate, oltre che motivate a stare con i ragazzi».