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18 febbraio

Crimella: «Gruppi d’ascolto della Parola, un’occasione per guardarsi in faccia»

Il responsabile diocesano dell’Apostolato Biblico presenta la convocazione in Duomo con l’Arcivescovo e ne sottolinea l’importanza, diversi anni dopo i precedenti voluti dai cardinali Martini e Tettamanzi

di Annamaria BRACCINI

11 Febbraio 2018
Don Matteo Crimella

Una celebrazione dedicata alla Parola di Dio, proposta in Duomo nella prima domenica di Quaresima, alla quale sono invitati i Gruppi di ascolto di tutta la Diocesi. Perché questa scelta da parte dell’arcivescovo Delpini? A spiegarlo è don Matteo Crimella, responsabile della Sezione Apostolato Biblico: «Erano anni che l’Arcivescovo non convocava più tutti i partecipanti ai Gruppi di ascolto della Parola. L’ultima occasione fu nel 2010, allorché il cardinale Dionigi Tettamanzi riunì, sempre in Duomo, i Gruppi in occasione della consegna del cosiddetto “Strumento base”, contenente le linee fondamentali relative alla scelta pastorale operata dalla nostra Chiesa con i Gruppi stessi. Tornando ancora più indietro, occorre risalire al 1997, quando fu il cardinale Martini a convocare i Gruppi, da poco tempo affidati all’Azione Cattolica».

Un appuntamento di alto significato, quindi…
È davvero un evento perché, come detto, si colloca dopo anni e perché vuole essere un momento in cui tutti i partecipanti “si guarderanno in faccia”. L’esperienza di Ascolto della Parola è molto diffusa, ma non sappiamo precisamente quanti siano i Gruppi nel territorio diocesano. Una cosa, però, è certa: ogni anno oltre 12 mila copie dei libretti che accompagnano l’itinerario diocesano vengono acquistati, e certamente utilizzati, da persone che si incontrano regolarmente intorno alle Scritture.

Come si svolgerà la Celebrazione?
Dopo un mio saluto iniziale e l’invocazione dello Spirito, ascolteremo una pagina del Vangelo di Giovanni (capitolo 12, 20-24). Seguiranno gli interventi di un animatore – che introdurrà e illustrerà il contesto del brano scelto -, di un giovane, di una coppia di sposi e di persona anziana, che offriranno le loro risonanze. Infine, prenderà la parola l’Arcivescovo.

In questi ultimi anni, in cui si è approfondito il cammino dei Gruppi con giornate di riflessione e anche con una sorta di censimento, ha notato una maggiore vivacità?
Registriamo due fenomeni complessi e apparentemente contrari. Da una parte, il dato più macroscopico è che i Gruppi invecchiano, essendosi formati magari 30, 20 o 15 anni fa, in occasione delle missioni popolari dei Padri Oblati di Rho. Questo è un trend che si osserva incontrando gli animatori e ascoltando i parroci. Poi, c’è l’altro fenomeno: nascono nuove realtà, ma rimane uno sbilanciamento, perché i nuovi Gruppi non riescono a coprire il numero di quelli che vengono meno.

Qual è l’identikit di chi prende parte a tali aggregazioni?
Solitamente sono giovani-adulti, donne e uomini che hanno compiuto gli itinerari formativi delle nostre comunità, come giovani sposi e famiglie. Ciò, in particolare, fa ben sperare perché esistono alcuni Gruppi che, di fatto, sono gruppi familiari.

Sono già previsti prossimi incontri di formazione?
L’organizzazione dei Gruppi è abbastanza complessa. Sostanzialmente, in tutta la Diocesi, ci sono luoghi dove gli animatori vengono aiutati e guidati nell’approfondire le schede proposte. Questo è un lavoro notevole perché tali luoghi sono 13 e, per ciascuno, si realizzano 6 o 7 incontri all’anno. Il lavoro è proprio quello non solo di aiutare gli animatori a entrare nella complessità e nella bellezza dei testi, ma anche, qualche volta, nel dare loro coraggio.

 

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Nella prima domenica di Quaresima appuntamento alle 16 per un incontro di preghiera, al termine del quale chi lo vorrà potrà partecipare alla Messa presieduta dall’Arcivescovo alle 17.30 con l’imposizione delle ceneri. Iscrizioni on line, diretta tv e web