Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/credito-valtellinese-social-bond-per-la-diocesi-a-favore-di-chirundu-91081.html
Sirio 11 - 17 novembre 2024
Share

Iniziativa

Credito Valtellinese, social bond per la Diocesi a favore di Chirundu

Titoli in collocamento presso le filiali dell’Istituto fino al 29 dicembre: lo 0.50% del valore nominale collocato delle obbligazioni andrà a beneficio del Mtendere Mission Hospital in Zambia

28 Novembre 2016

Un prestito obbligazionario sociale (social bond) a favore dell’Arcidiocesi di Milano, per un ammontare complessivo di 5 milioni di euro, è stato emesso oggi dal Credito Valtellinese. Le obbligazioni hanno taglio minimo di sottoscrizione pari a 10 mila euro, durata 3 anni, cedola semestrale, tasso fisso 1% e possono essere sottoscritte da oggi fino al 29 dicembre 2016, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo di offerta. L’iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa in Curia.

Lo 0,50% del valore nominale collocato del prestito obbligazionario sarà devoluto a titolo di liberalità dal Credito Valtellinese all’Arcidiocesi di Milano. Le somme raccolte saranno destinate al sostegno del Mtendere Mission Hospital, l’ospedale missionario di Chirundu in Zambia, che si rivolge a un bacino d’utenza di oltre 60 mila persone. L’ospedale è situato in una zona rurale, in un contesto di grande povertà caratterizzato da infrastrutture inadeguate e decadenti, malnutrizione, malattie e disoccupazione. Tale situazione è oltremodo aggravata dalle avverse condizioni climatiche caratterizzate da una lunga stagione di caldo secco e dalla siccità.

L’ospedale di Chirundu, con 5.080 ricoveri all’anno (durata media del ricovero circa 6 giorni), 553 operazioni chirurgiche, 48.741 casi consultati presso il poliambulatorio, 3.235 vaccinazioni complete a bambini, svolge una funzione di riferimento fondamentale in un Paese dove i tagli alla spesa sanitaria sono talmente consistenti da non consentire neppure la minima assistenza a gran parte di una popolazione, la cui aspettativa di vita non supera i 40 anni e dove malaria, tubercolosi e Aids interessano una numero sempre maggiore di persone.

«La Diocesi ambrosiana da più di 50 anni accompagna la Diocesi di Monze nella sua crescita e si abbevera alla sua fresca giovinezza per interrogarsi su ciò che riporta alla radicalità del Vangelo – ha sottolineato monsignor Bruno Marinoni, Moderator Curiae e vicario episcopale per gli Affari generali dell’Arcidiocesi di Milano -. In questo lungo periodo di collaborazione abbiamo condiviso il cammino delle comunità parrocchiali, i bisogni primari dei più poveri e la sete di Dio che sta a ogni latitudine del mondo. In questa esperienza di comunione che cresceva a partire dai bisogni materiali e spirituali nacque l’esigenza di essere vicini anche ai malati e alle mamme che accompagnano i loro figli dal parto in poi. Dall’esperienza di un dispensario si è giunti a un vero e proprio ospedale che è considerato una delle migliori strutture di tutto lo Zambia».

«Il cammino lungo e affascinante ha visto sempre la presenza, oltre alle realtà locali ecclesiali e civili, anche delle suore di Maria Bambina e della nostra Diocesi – ha continuato Marinoni -. Credo davvero interessante il fatto che l’ospedale sia da sempre una realtà della Diocesi di Monze, che progressivamente è diventata protagonista. Ci sono ancora molti passi da fare per una reale autonomia organizzativa e finanziaria, ma i passi recenti ci fanno molto ben sperare. L’Arcidiocesi promuove questa azione in collaborazione e con l’aiuto del Credito Valtellinese per venire incontro al disavanzo che ogni anno inevitabilmente si genera dalla gestione ordinaria. Una formula relativamente nuova, che si aggiunge ai grandi sforzi che singoli e istituzioni da tanti anni stanno facendo».

«Ancora una volta Creval, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, vuole fornire un sostegno in termini di vicinanza e solidarietà ad attività a valore aggiunto sociale – ha affermato Miro Fiordi, presidente del Credito Valtellinese -. Accompagniamo da tempo – in particolare tramite l’attività della Fondazione – progetti legati a territori anche lontani, in un’ottica di relazione forte con il mondo cattolico e di prossimità alle diocesi in cui la banca è insediata. Il social bond ci permette di coniugare l’investimento finanziario dei nostri clienti con un aiuto concreto e rappresenta la conferma del nostro impegno, che prosegue nel solco della nostra cultura d’impresa e dei principi ispiratori del nostro Statuto».