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Sirio 25 - 30 novembre 2024
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13 febbraio

Così ragazzi e famiglie
vivono il Carnevale “All’Incontrario”

Nel Sabato grasso ambrosiano la sfilata per il centro di Milano organizzata dalla Fom. Le esperienze di animazione e di allestimento di due oratori

di Cristina CONTI

7 Febbraio 2016

Sono gli opposti il tema proposto dalla Fom per il Carnevale 2016. Il titolo che ispira quest’anno i ragazzi ambrosiani è infatti «All’Incontrario – Il mondo dell’opposto e del contrario». Ogni cosa nella vita ne ha un’altra che le si contrappone: un confronto continuo che arricchisce e un’occasione di incontro perché, anche quando la si pensa diversamente, insieme si possono fare cose belle. Il 13 febbraio, Sabato grasso ambrosiano, questi contenuti animeranno la grande festa in centro a Milano.

Ogni oratorio ha dato la sua interpretazione per realizzare i costumi che sfileranno quel giorno. In quello di San Carlo della parrocchia milanese dei Santi Nereo e Achilleo, per esempio, si è deciso di rappresentare il giorno e la notte, «scelti dai ragazzi perché rappresentano l’opposto più evidente e più bello», spiega don Marco Magnani, responsabile dell’oratorio. Nelle ultime settimane, al sabato, gli animatori si sono ritrovati con le famiglie e i ragazzi per preparare i costumi: magliette molto grandi che scendono come un vestito sui più piccoli, alcune dipinte con la tempera per rappresentare il giorno, altre completamente nere con incollate immagini di stelle per raffigurare la notte.

All’oratorio Sant’Ambrogio di Merate (Lecco), invece, i ragazzi hanno interpretato il tema scegliendo tra una delle quattro categorie proposte dopo un incontro con le famiglie. «Abbiamo individuato diverse tipologie di opposti – spiega don Luca Rognone, responsabile dell’oratorio -: il bianco e il nero degli scacchi, guardie e ladri, giorno e notte e casa di campagna e di città. Ognuno potrà scegliere quello che gli sembra più congeniale».

Un momento coinvolgente e divertente, che aiuta i ragazzi a imparare a collaborare tra loro e a conoscersi: «Il Carnevale è bello perché coinvolge soprattutto le giovani famiglie – rileva don Magnani -. Durante i laboratori infatti si vedono volti nuovi, persone incuriosite, bambini che non hanno ancora iniziato a frequentare il catechismo, genitori che si affacciano alla realtà dell’oratorio per le primissime volte. Tutti insieme danno una mano a tagliare, cucire, incollare, disegnare, dipingere…».

A Merate i laboratori si sono svolti alla domenica: «Abbiamo iniziato subito dopo Natale perché quest’anno c’era poco tempo – precisa don Rognone -. Gran parte del lavoro è stata fatta da mamme e papà: hanno raccolto il materiale per confezionare i costumi e hanno iniziato a prepararli». Gli adulti sono stati coinvolti anche nella realizzazione della scenografia: «I genitori hanno costruito anche alcuni elefanti di cartone che faranno da sfondo alla sfilata».