Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/cosi-alla-barona-don-gian-piero-aiuta-persone-in-difficolta-a-ricostruire-la-speranza-2503137.html
Sirio 16 - 22 dicembre 2024
Share

Sovvenire

Così alla Barona don Gian Piero aiuta persone in difficoltà a ricostruire la speranza

L''opera di don Guidetti è sostenuta dalle offerte liberali destinate al clero. La sua storia è raccontata nella docu-serie di Tv2000 «La casa sulla roccia»

5 Luglio 2023
Don Gian Piero Guidetti in un fotogramma del filmato

Nel popoloso quartiere della Barona, circa 85 mila abitanti, nella periferia sud-occidentale di Milano, la Comunità pastorale San Giovanni XXIII raggruppa tre differenti parrocchie: Santa Bernadetta, San Giovanni Bono e Santi Nazareno e Celso. Un contesto segnato dalla presenza di aree residenziali e da zone problematiche e degradate, con una popolazione variegata e caratterizzata da bisogni ed esigenze differenti.

Ad ascoltare le loro storie pensa don Gian Piero Guidetti, psicoterapeuta originario della parrocchia di San Luigi Gonzaga, già cappellano dell’Università Bocconi, parroco e promotore della comunità educativa “La Scala”, perché, sottolinea, «bisogna sempre partire dalle persone». Una realtà che vive di una collaborazione diffusa con i confratelli don Matteo e don Massimo e tanti altri volontari. Le loro vite sono illustrate su Tv2000 nella docu-serie «La casa sulla roccia», che racconta storie di comunità parrocchiali, con testimonianze di laici e sacerdoti, di giovani e anziani sul senso di essere Chiesa, intesa come una casa che accoglie tutti, che difende e cura chiunque bussi alla sua porta, rivelando un mistero profondo: l’amore per il prossimo.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Lo scopo della vita

«La comunità ti rende un buon sacerdote perché ti insegna a trovare la giusta valutazione della vita – spiega don Gian Piero nel video «La casa sulla roccia: Milano, la Barona» -, ti fa comprendere l’importanza di alcune cose e ti chiede di avere delle attenzioni che magari prima non avevi, ti educa, ti fa credere, ti plasma e poi ti offre una famiglia». Una famiglia complessa e dalle tante sfaccettature, che si costruisce e consolida a partire da un riferimento comune: «Dio è la roccia – aggiunge il don – ed è il fondamento vero per poter rispondere sempre alla grande domanda, che non è “come vivi”, ma “perché vivi”».

Conoscere la persona

A monte di questa presenza che innesta il Vangelo nella quotidianità c’è l’esperienza della comunità educativa “La Scala”, guidata da don Gian Piero assieme a don Matteo e don Massimo, con la consapevolezza della necessità di costruire un percorso di aiuto e supporto a partire dall’ascolto di ogni singola persona. Un’esperienza condivisa. «Possiamo avere delle bellissime idee da comunicare – sottolinea il don -, ma dobbiamo conoscere la storia, i limiti e le possibilità di chi incontriamo, soltanto così possiamo dare priorità alla concretezza della vita».   

Un impegno reale nel vissuto di tanti che trova la sua dimensione nella comunità che è un’emanazione della stessa realtà pastorale: segno di «un cammino in salita – si legge sul sito baronacom.it -, ma anche teso verso l’alto e riferito a un famoso brano della Bibbia (Genesi 28,1-22) dove il patriarca Giacobbe sogna il favore di Dio nella forma di una scala su cui salgono e scendono gli angeli». Con questo progetto, ormai da nove anni, si aiutano giovani adulti che, alla maggiore età, escono dalle comunità per minori, quindi dalla protezione pubblica, e vengono accolti con l’offerta di una casa, un’assistenza per trovare lavoro e supportandoli in un progetto di risparmio di ciò che hanno o che riescono a guadagnare con il loro lavoro.

La croce di Habib

Come Habib, in fuga dalla guerra in Siria, che, dopo un difficile periodo al suo arrivo in Italia, proprio a Milano, grazie a “La Scala”, è riuscito a trovare un alloggio e a lavorare, in attesa di procedere verso un percorso di maggiore autonomia. «Indosso sempre una croce – evidenzia l’ospite della struttura – perché ha per me un significato grandissimo, segnala la presenza del Signore con noi». Una scelta che manifesta la volontà di sottolineare una vicinanza quotidiana a Dio che supera pregiudizi e incomprensioni.

Sport e solidarietà

E con l’attenzione verso il prossimo per avviare processi di inclusione e confronto, don Gian Piero ricorda che è finita l’era in cui l’oratorio costituiva l’unica possibilità di inserimento per tanti giovani: «Ci sono tante realtà differenti e grande facilità di spostamento, le nostre proposte devono puntare sulla possibilità di coinvolgerli per poi aiutarli a stare assieme». In questo contesto si è sviluppata anche la storia dell’Atletico Barona, nato nel 2003, e che oggi offre un’attività qualitativamente valida dal punto di vista tecnico e sportivo, testimoniando la possibilità di vivere l’attività fisica promuovendo la responsabilità, il rispetto e la solidarietà attiva.

Un impegno da sostenere

L’impegno di sacerdoti come don Gian Piero non conosce soste. Testimoni del Vangelo, ogni giorno ci offrono il loro tempo, ascoltano le nostre difficoltà e incoraggiano percorsi di ripresa; si dedicano a tempo pieno ai luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti e si affidano alla generosità dei fedeli per essere liberi di servire tutti. Promotori di tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio, i sacerdoti sono impegnati in prima linea insieme alle loro comunità. In queste opere sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento.

«Il sacerdote per svolgere il proprio compito ha bisogno di sostegno e supporto per vivere una vita decorosa – sottolinea il responsabile del Servizio Promozione per il sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni -. Le offerte rappresentano il segno concreto dell’appartenenza a una stessa comunità di fedeli e costituiscono un mezzo per sostenere concretamente tutti i sacerdoti, dal più lontano al nostro. I nostri sacerdoti hanno bisogno della vicinanza e dell’affetto delle comunità. Oggi più che mai ci spingono a vivere il Vangelo affrontando le difficoltà con fede e generosità, rispondendo alle emergenze con la dedizione».

Le offerte per il sostentamento

Le Offerte per i sacerdoti, nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti diocesani. Dal proprio parroco al più lontano. 

Le offerte raggiungono oltre 32 mila sacerdoti al servizio delle 227 diocesi italiane e, tra questi, anche 300 sacerdoti diocesani impegnati in missioni nei Paesi del Terzo Mondo e 3.000 sacerdoti, ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio agli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2020 si è attestato sopra gli 8,7 milioni di euro rispetto ai 7,8 milioni del 2019. È una cifra ancora lontana dal fabbisogno complessivo annuo necessario a garantire a tutti i sacerdoti una remunerazione pari a circa mille euro mensili per 12 mesi.

Nel sito www.unitineldono.it è possibile effettuare una donazione e iscriversi alla newsletter mensile per essere sempre informati su storie come queste che, da nord a sud, fanno la differenza per tanti.

Per maggiori informazioni: https://www.unitineldono.it; https://www.facebook.com/unitineldono; https://twitter.com/Uniti_nel_dono; https://www.instagram.com/unitineldono; https://www.youtube.com/unitineldono

Vedi anche:

La raccolta storica delle offerte

Il fabbisogno per il sostentamento del clero anno 2021

Modalità per fare un’offerta per il sostentamento dei sacerdoti

Leggi anche

Sovvenire
8×1000

8×1000 e offerte per i preti, gesti che costruiscono comunità

Dal 15 al 18 febbraio gli incaricati diocesani per il sostegno economico alla Chiesa si ritrovano a Roma. «Ambasciatori di valori», li definisce il direttore del Servizio Cei Massimo Monzio Compagnoni

di Filippo Passantino Agensir

Sovvenire
Locandina_GiornataNazionale 2022

Sostegno ai preti e 8×1000, il bilancio delle campagne

La prima accolta con più favore, la seconda con più fatica, ma non sono mancate sorprese positive. Un dato di cui i fedeli devono essere consci: i fondi alla Chiesa cattolica caleranno di un terzo

di Massimo Pavanello Incaricato diocesano Sovvenire

Sovvenire
preti-2

Lo “stipendio” del prete? Per un mese lo paga la parrocchia

Diverse comunità italiane (30 ambrosiane), partecipano al progetto sperimentale «Uniti possiamo». Ma tutte le parrocchie sono invitate a fare altrettanto, con gli strumenti già a disposizione: raccogliere in novembre circa 1000 euro per garantire una mensilità al proprio sacerdote

di Massimo Pavanello Incaricato diocesano Sovvenire

Sovvenire
Logomark_color

Offerte per i sacerdoti, nello spot un volto milanese

Don Davide Milanesi, parroco di Sant’Antonio Maria Zaccaria, protagonista del nuovo video promozionale di «Uniti nel dono»

di Massimo PavanelloIncaricato diocesano Sovvenire