Nella giornata di ieri i sacerdoti ambrosiani fidei donum a Cuba hanno accompagnato l’arcivescovo Mario Delpini a visitare un centro riservato alle ragazze madri minorenni a Baire. Un tema particolarmente sentito all’interno della parrocchia, come racconta don Carlo Doneda: «Si tratta di giovani donne spesso abbandonate dal compagno dopo la scoperta della gravidanza. Per loro abbiamo realizzato un progetto diocesano ad hoc, che permette loro di ricevere aiuti economici e di partecipare a incontri mensili».
Sostegno prolungato
L’iniziativa è stata implementata nel corso del tempo. Don Carlo spiega come all’inizio fossero previsti sostegni solo fino al terzo mese di vita dei bambini: «Oggi aiutiamo le ragazze almeno fino al quinto anno dei figli, quando cominciano a frequentare le scuole. Fin dall’inizio ho pensato che fosse importante offrire continuità a questo supporto, che non fosse solo una sorta di “ricompensa” per non aver abortito… Il nostro compito è invece di offrire serenità nel tempo a queste donne. Proprio per questo abbiamo organizzato degli incontri settimanali tra di loro».
Un’opportunità per uscire anche da contesti di estrema povertà familiare, che trova un seguito anche nell’insegnamento di un mestiere. «Come dice il detto: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”», afferma don Carlo. Al posto della canna da pesca lo strumento scelto è la macchina da cucire, che insegna alle madri le basi del mestiere ed è utile per i rammendi domestici. Tutto è cominciato con tre macchine a pedali provenienti da Santiago di Cuba. «Oggi tutte le ragazze hanno una loro macchina elettrica – prosegue don Carlo -. Preparano i pannolini, copertine per le culle, e con loro dopo la pandemia abbiamo aiutato l’ospedale, preparando lenzuola per i bambini. Il progetto serve affinché le ragazze respirino economicamente e possano vivere in serenità. Questo fino a quando i loro bambini andranno a scuola. Non tutte le mamme sono cattoliche o credenti, ma tutte sono le benvenute nel progetto».
L’intenzione della parrocchia è far si che il sostegno e i contatti non cessino completamente dopo l’inizio della scuola. Per il futuro, don Carlo spera di poter coinvolgere queste mamme nell’aiuto alle ragazze più giovani o nell’accoglienza e nell’educazione dei minori, mentre le madri lavorano.
Una testimonianza esemplare
Nel centro d’ascolto Delpini ha assistito anche a una rappresentazione teatrale dei bambini. Nel pomeriggio gli incontri sono stati riservati ai centri parrocchiali per la terza età. L’Arcivescovo ha conosciuto anche una parrocchiana che ricevette un encomio da Giovanni Paolo II durante la sua visita. «Nel periodo comunista molti credenti furono costretti a interrompere i rapporti con la parrocchia, sotto la minaccia di perdere il lavoro – racconta don Carlo -. Lei rimase un punto di riferimento della comunità. Un personaggio che ha regalato un esempio di testimonianza di fede».
Delpini ha successivamente amministrato il sacramento della Cresima ad alcuni giovani. «È stata una cerimonia semplice, ma chiara – racconta don Carlo -, soprattutto su cosa significhi ricevere il dono dello spirito. Una celebrazione che non si è fermata nonostante il black-out provocato dal diluvio».
Nella giornata di oggi è in programma un pellegrinaggio al Santuario di El Cobre.