Ci sarà anche uno spazio dedicato alla figura e all’eredità di Armida Barelli – testimone di una santità vissuta nel quotidiano, esempio per tante donne e precorritrice di una presenza attiva dei laici nella vita della Chiesa -, nel XLII Convegno Bachelet dal titolo «Prendersi cura. La responsabilità delle donne nella Chiesa e nella società», promosso dalla Presidenza nazionale dell’Azione cattolica Italiana e dall’Istituto «Vittorio Bachelet», in programma a Roma presso la Domus Mariae (via Aurelia 481) l’11 e il 12 febbraio prossimi; sarà possibile seguirlo online sul canale YouTube dell’Azione Cattolica (info: www.azionecattolica.it). Guardando ad Armida Barelli, si intende considerare il ruolo della donna oggi nella rigenerazione di alcuni processi che toccano la vita della Chiesa, della società e delle istituzioni.
Il programma
Il convegno si articolerà in due sessioni di lavoro: la prima venerdì pomeriggio dalle 16 alle 19.30; la seconda sabato dalle 8.30 alle 12.30 (vedi qui il programma).
Un primo passaggio dei lavori sarà di natura storica. È infatti importante provare a capire che cosa ha significato la vicenda di Armida Barelli nell’Italia di inizio Novecento, quale è stato il contributo dell’Azione cattolica all’emancipazione delle donne nella Chiesa e nella società. È indubbio, infatti, che il cammino delle giovani e delle donne italiane ha ricevuto dall’opera della Barelli un importante impulso a un impegno sociale ed ecclesiale da protagoniste, da soggetto attivo e non solo passivo della pastorale, della società e della politica. Dalla prospettiva storica si proverà poi a comprendere quale ruolo e spazio hanno la cura e il “genio femminile” per la politica e per la società d’oggi.
La riflessione proseguirà provando a tracciare qualche prospettiva sul futuro. La tavola rotonda del 12 febbraio mattina – anniversario della morte di Vittorio Bachelet, che verrà ricordato come tradizione con la Celebrazione eucaristica mattutina delle ore 8.30 – proverà a individuare le responsabilità delle donne nella Chiesa e nella società guardando al futuro in particolare nel lavoro, nella politica, nella famiglia, nell’esperienza educativa, nella società; tenendo conto che oggi sempre più la questione della violenza sulle donne non può essere taciuta e sottovalutata.
I relatori
I lavori avranno inizio venerdì alle 16: presiede Gian Candido De Martin, Presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Vittorio Bachelet. Dopo il saluto di Giuseppe Notarstefano, Presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, e l’introduzione di Emanuela Gitto, Vicepresidente nazionale per il Settore giovani di Azione cattolica italiana, Cecilia Dau Novelli parlerà del «Contributo dei movimenti femminili alla vita del Paese». A seguire, Ernesto Preziosi interverrà su «Armida Barelli: la “sorella maggiore”, tra spiritualità e azione. Quale l’eredità associativa da raccogliere oggi?». Luigina Mortari concluderà la sessione sul tema: «La cura, il genio femminile e il compito di prendersi cura. Quale ruolo per la politica e nella società?».
Il convegno sarà riaperto sabato con la Messa alle 8.30. A seguire avrà inizio la tavola rotonda dal titolo «Guardare al futuro»: introduce e modera Pina De Simone della Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale. Questi gli interventi in programma: Raffaella Iafrate, «Le donne nella famiglia in trasformazione»; Valentina Soncini, «Le donne nella responsabilità educativa»; Silvia Landra, «Le donne e la violenza»; Irene Bongiovanni, «Le donne e il lavoro»; Daniela Mazzucconi, «Le donne e la politica»; Simona Segoloni Ruta: «Le donne nella Chiesa». Dopo il dibattito, le conclusioni sono affidate a Rosy Bindi.
Al termine dei lavori verrà consegnato il tradizionale premio «Vittorio Bachelet» per le tesi di laurea, edizione 2021.