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Percorsi ecclesiali

La Diocesi nel Cammino sinodale

Sirio 10 - 16 marzo 2025
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Seveso

Consiglio presbiterale, un lavoro “sinodale” per una Chiesa profetica

Passione e maturità hanno caratterizzato l’XI sessione dell’organismo, chiamato a fornire un contributo al Cammino in corso in Italia. Su “formazione” e “forme di guida” elaborato un testo poi consegnato all’Arcivescovo

di Claudio STERCAL

11 Marzo 2025

Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia è giunto alla terza e ultima fase, definita “profetica”, perché finalizzata a proporre e realizzare iniziative concrete che favoriscano il rinnovamento “sinodale” della Chiesa in Italia nei prossimi anni. Per fornire il proprio contributo a questo cammino, il Consiglio presbiterale della Diocesi di Milano ha dedicato la sua XI sessione – lunedì 3 e martedì 4 marzo al Centro pastorale di Seveso – all’esame dei due temi scelti dall’Arcivescovo all’interno dei diciassette proposti a tutte le diocesi italiane: “formazione” e “forme di guida della comunità”.

Bulgarelli: fiducia nel cambiamento

Lo stile del lavoro svolto in questi giorni potrebbe essere sintetizzato con due termini: passione e maturità. Questo già a partire dalla relazione introduttiva affidata a monsignor Valentino Bulgarelli, segretario del Comitato per il Cammino sinodale, il quale, dopo avere ricordato le tappe del percorso svolto dal 2021 a oggi, ha messo bene in luce alcune attenzioni e alcuni compiti che, a suo giudizio, la Chiesa italiana dovrebbe mettere al centro del proprio lavoro: un impegno sempre più deciso a costruire comunità che restituiscano umanità alla vita dell’intera società; far crescere la fiducia nella possibilità di un cambiamento o, come si direbbe nel linguaggio cristiano, di un’autentica e sincera conversione; non indulgere troppo al “lamento” e imparare a riconoscere le opportunità che il tempo di oggi, come ogni altra epoca, certamente offre; superare la tentazione di ricorrere facilmente ad alibi, che tendono a scaricare sugli altri le responsabilità e a paralizzare il cammino; riscoprire la dimensione necessariamente dialogica della fede cristiana, per comprendere la quale basterebbe ritornare alle molte domande che attraversano la vita e la predicazione di Gesù e l’esperienza delle comunità del Nuovo Testamento; offrire il proprio contributo per cercare di superare l’odierna crisi di fiducia nelle relazioni  personali.

Comunità e società

Alla luce di questi importanti e autorevoli stimoli, il Consiglio presbiterale ha prodotto un interessante materiale sui due temi affrontati: la “formazione” e la “forma di guida della comunità”. Una lettura complessiva delle sintesi consente di evidenziare almeno due dinamiche ecclesiali condivise e raccomandate dai consiglieri: una maggiore attenzione, a ogni livello, alla dimensione comunitaria; l’invito a sperimentare nuove modalità di vivere la fede cristiana e il suo rapporto con la società.

Il materiale elaborato è stato consegnato all’Arcivescovo perché, con la collaborazione del Consiglio episcopale milanese e unito a quello prodotto dal Consiglio pastorale diocesano, possa essere ulteriormente affinato e inviato alla Conferenza episcopale italiana in vista delle successive fasi del cammino che, entro il 2025, produrranno un testo che sarà affidato all’intera Chiesa italiana.

Come ultima annotazione, penso che si possa sottolineare che il lavoro svolto dal Consiglio presbiterale è apparso esso stesso una significativa esperienza di “sinodalità”: un ascolto attento degli altri e delle loro ragioni; la condivisione della passione per il bene comune; la disponibilità, forse persino il desiderio, di mettere i propri “talenti” a servizio della Chiesa e della società.