Otto preti, presenti a Milano in vario modo, impegnati in intensi dialoghi in cui raccontano come ogni domanda e ogni ambito della vita possono diventare luogo dell’incontro e del dialogo tra il proprio io e il Tu di Dio. «Con tutto il nostro umano. What was I made for? (B. Eilish)» è il titolo del ciclo in quattro incontri (4 novembre, 16 dicembre, 7 aprile, 19 maggio) in programma al Centro culturale di Milano (largo Corsia dei Servi 4).
I protagonisti
I protagonisti dell’iniziativa sono: fr. Roberto Pasolini OFMCap (53 anni), cappuccino biblista, noto per le sue predicazioni); fr. Marco Rainini OP (57 anni), domenicano, storico della Chiesa, docente in Cattolica; don Claudio Burgio (55 anni), cappellano del Beccaria; don Alberto Ravagnani (31 anni), un prete scrittore molto famoso sui social; don Carlo De Marchi (52 anni), un educatore dell’Opus Dei, appassionato di letteratura; e tre insegnanti del Seminario di Milano: don Franco Manzi (58 anni), biblista noto per i suoi Studi su san Paolo; don Norberto Valli (56 anni), liturgista esperto di rito ambrosiano; don Pierluigi Banna (41 anni), docente di patrologia e amante di Sant’Ambrogio,
I preti non sono uomini di un altro mondo, vivono i drammi e le domande di tutti. Spesso, però, si cede ai pregiudizi sulla Chiesa, senza avere la possibilità di un dialogo franco; oppure si fa di tutta l’erba un fascio, senza saper apprezzare la ricchezza delle differenze di posizioni anche all’interno della Chiesa. Il desiderio di questa iniziativa è quello di varcare la frontiera di autoreferenzialità che ci polarizza nelle nostre posizioni e non ci fa accorgere delle fatiche e delle diversità di chi vive accanto a noi nella stessa città.
Nel confronto con i ragazzi che incontrano nelle loro diverse attività, tutti questi preti hanno condiviso l’interesse a dire la propria sul clima di crisi che da più parti segna il nostro tempo. Proprio questo tempo, infatti, può essere l’occasione per non rassegnarsi e mettere a tema le domande più vere e, talvolta, più scomode.
Intervistati da alcuni ragazzi, questi preti racconteranno come vivono in prima persona queste domande e cercano di rispondervi con tutta la propria vita, con tutto il proprio umano. I destinatari degli incontri saranno perciò idealmente tutti i giovani, universitari e lavoratori, della Milano di oggi, disponibili a un confronto senza preclusioni di fedi e di orientamenti.
Di volta in volta, due preti, molto diversi tra di loro, saranno intervistati sui precisi temi che proporranno loro giovani presentatori. Non si tratterà, perciò, di meditazioni spirituali o di conferenze accademiche, ma di dialoghi senza peli sulla lingua, lasciando anche spazio alle domande del pubblico.
Le domande
A partire dall’indicazione dei temi proposti, le domande degli intervistatori spazieranno a 360 gradi, dal racconto della propria storia e della scelta di diventare prete, fino alla specificità delle competenze di ciascuno. Sarà possibile ascoltare come un prete vive la gioia del proprio impegno, ma anche l’esperienza del fallimento, la paura di non farcela, la ribellione nei confronti della Chiesa o l’incomprensione delle scelte dei propri superiori. Ci sarà un capitolo dedicato alla scelta del celibato e alle tentazioni, come anche all’importanza degli studi e al valore della tradizione e della Bibbia, anche nelle loro parti a prima vista più inattuali e incomprensibili. Uno spazio sarà dedicato agli scandali della Chiesa, ma anche all’attenzione alle persone più escluse. In questa direzione, infine, non si possono dimenticare i gesti rituali della Chiesa, il loro significato, spesso incomprensibile o incompreso, come anche alle diverse forme di preghiera e di meditazione.
Durante le quattro interviste sarà possibile incontrare uomini per i quali il problema della felicità si è spostato dalla preoccupazione di fare scelta giusta, all’attenzione alla voce di Dio che chiama, realmente chiama, proprio attraverso le circostanze più critiche e problematiche del quotidiano. La finalità ultima è quella di testimoniare come vivendo ogni tipo crisi, è possibile scoprire e vivere la propria vocazione, cioè qual è il posto che Dio sta preparando per ciascuno di noi in questo mondo.