Il Comune e la Parrocchia sono due pilastri fondamentali, soprattutto per le comunità di piccole e medie dimensioni. Nonostante le differenze nulla dovrebbe impedire a entrambi di trovare punti di contatto e lavorare per uno scopo comune, come il benessere dei giovani durante i mesi estivi. Secondo Antonino Romeo, pedagogista e consulente dell’area di progettazione della Fom, «l’idea è avere una visione complessiva del territorio, in modo che l’oratorio diventi uno dei tanti luoghi aggregativi ed educativi dove anche l’amministrazione comunale possa avere un pensiero progettuale».
Prende quindi forma un’unione di intenti per evitare una frammentazione tra le diverse proposte. Un’idea purtroppo non applicabile ovunque allo stesso modo. «C’è una differenza territoriale e demografica – spiega Romeo -: nei Comuni molto grandi la collaborazione con gli oratori è parziale e si basa a volte sul semplice sostegno economico alle attività estive. Nei Comuni più piccoli, dove l’interesse dell’amministrazione è quello di svolgere un lavoro diffuso e capillare sul territorio, è più facile collaborare». Il dialogo non solo organizza le proposte per i ragazzi, ma crea un ambiente di condivisione dove le parti possono dare il loro contributo. In questo modo «le diverse visioni si integrano nel massimo rispetto: l’oratorio porta la propria identità cristiana, mentre l’amministrazione comunale porta il proprio messaggio laico».
Un esempio è la Comunità pastorale Sant’Antonio Maria Zaccaria di Eupilio e Longone al Segrino, in provincia di Como: «Dopo la pandemia abbiamo creato un tavolo educativo territoriale con i sindaci, i presidenti della Pro Loco e delle associazioni sportive e le vicarie delle scuole. Così ciascuno può portare il proprio contributo dicendo quale sia l’emergenza educativa e come affrontarla insieme». Da qui sono partite varie iniziative, quali la creazione di spazi aggregativi, la costruzione di un nuovo oratorio e l’attivazione di percorsi culturali e di volontariato.
Anche nella vicina Missaglia, in provincia di Lecco, questa collaborazione ha trovato terreno fertile. «Ogni tanto si pensa che Parrocchia e Comune non debbano dialogare, ma in realtà alla fine le persone delle quali ci curiamo sono sia parrocchiani, sia cittadini – è convinto don Andrea Scaltritti, vicario della Comunità pastorale Maria Santissima Regina dei Martiri -. Secondo me è una bella occasione per far conoscere ai ragazzi che non siamo su due binari diversi, ma come comunità cristiana e amministrazione comunale lavoriamo per il bene comune». Così le due istituzioni riescono a offrire una proposta educativa che coinvolge circa 500 giovani dai 6 ai 18 anni.
«L’intento è non sovrapporre le varie proposte, ma unire le due realtà nell’attenzione verso i bambini e dei ragazzi – racconta don Scaltritti – Da quest’anno l’intesa è anche più forte grazie al Comune, che si è reso disponibile a finanziare la presenza di educatori per bambini con difficoltà legate a disabilità».
Ma la vera forza è un «buon dialogo personale», culminato nella visita del Sindaco di Missaglia ai ragazzi della parrocchia. Un rapporto sempre vivo perché «l’oratorio e la scuola comunale sono un’ottima agenzia educativa che ci permette di scovare le fatiche all’interno della comunità». E quindi agire insieme per il bene di parrocchiani e cittadini.