Giovedì 7 luglio Celim – Ong milanese attiva dal 1954 con progetti di sviluppo in Africa, Asia, America Latina – riceverà un ospite eccellente presso la sua sede in Zambia: Marina Sereni, viceministra agli Affari Esteri, visiterà il progetto Edu-Care, che l’organizzazione porta avanti con i partner Africa Call Organization e Association Pope John XXIII.
Il 5 luglio l’esponente del governo, insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, incontrerà le Ong italiane in Mozambico, il 7 quelle in Zambia. Avrà poi l’occasione di verificare sul campo l’azione di Celim e dei suoi partner nel progetto Edu-Care, che si rivolge a bambini e giovani con disabilità nei distretti di Lusaka e Ndola promuovendo la loro inclusione.
«In Zambia i giovani con disabilità non godono ancora degli stessi diritti del resto della popolazione a causa di fattori economici, culturali e sociali – spiega Lara Viganò, Programme Coordinator Celim per l’Africa -. Secondo la Policy Nazionale sulla Disabilità, il tasso di alfabetizzazione e l’accesso all’istruzione primaria sono più bassi per i giovani con difficoltà di apprendimento (67% e 86,8%) rispetto a quelli senza (81,7% e 95%) e vi è un divario del 14,8% nell’accesso a spazi ricreativi e sportivi a favore delle persone senza disabilità. A Lusaka e Ndola l’esclusione dei minori con disabilità è ancora più critica. Le condizioni di povertà assoluta delle famiglie di provenienza e i costi aggiuntivi legati alla cura dei minori con disabilità aggravano la loro condizione alimentando il circolo vizioso tra disabilità e povertà. L’accesso all’istruzione e ad attività ricreative è ostacolato dalla presenza di barriere architettoniche, bassa preparazione degli insegnanti, materiali didattici e attrezzature sportive inadeguati, dal forte stigma».
Con Edu-Care a 479 ragazzi e ragazze sono offerte educazione e attività ricreative inclusive e speciali, opportunità lavorative e migliori diagnosi e trattamenti per autismo ed epilessia. Gli operatori lavorano per rendere più accessibili spazi scolastici e ricreativi, offrono inoltre formazione a docenti e medici, e sensibilizzano imprenditori e comunità per favorire l’integrazione delle persone portatrici di disabilità.