«Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia […] In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà» (Lv 25,9-10.13). I versetti citati annunciano una caratteristica che – dal tempo biblico in poi – ogni Anno Santo ha confermato, insieme alla remissione del peccato afferente alla morale personale.
Le prescrizioni per combattere la povertà, la disuguaglianza e un’equa distribuzione della terra si fondano sull’idea che la terra appartiene originariamente a Dio ed è stata affidata agli uomini (cfr Gen. 1,28-29). Nessuno, perciò, può arrogarsene il possesso esclusivo, creando o tollerando situazioni non eque.
La Conferenza Episcopale Italiana, a tal riguardo, ha già annunciato una propria iniziativa in vista del 2025. «Il Cammino sinodale – ha comunicato il Consiglio permanente dei vescovi – si presenta come una grande occasione anche per ravvivare l’entusiasmo nella Chiesa e la fiducia in essa. È da leggere in questa prospettiva il mandato affidato alla Caritas Italiana di studiare un progetto di microcredito sociale da realizzare in occasione del Giubileo».
L’iniziativa dovrebbe prevedere l’istituzione di un fondo che permetterà di sostenere quanti hanno difficoltà ad accedere al credito ordinario.
Il progetto, secondo l’intenzione dei Vescovi italiani, ha profili di specificità in ordine all’accompagnamento della persona e «non dovrebbe esaurirsi tuttavia nell’intervento economico a favore dei singoli, ma coinvolgere e impegnare le Chiese locali nella loro pluralità di soggetti, con l’ulteriore obiettivo di far crescere la rete delle Caritas locali e delle Fondazioni antiusura diocesane».
L’indicazione di un segno di riparazione sociale, sarà presente pure nella Bolla di indizione del Giubileo che papa Francesco pubblicherà il 9 maggio.