Sabato 19 marzo, alle 18, al Centro diocesano di via Sant’Antonio 5 a Milano, l’Arcivescovo incontrerà i catecumeni che – percorso l’itinerario di conversione e celebrato all’inizio della Quaresima il rito di Elezione – sono ormai prossimi alla celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana, e dialogherà con loro. L’incontro sarà preceduto, alle 15.30, da un ritiro spirituale sempre in via Sant’Antonio, dove i catecumeni saranno presenti con i loro accompagnatori.
Il cammino quaresimale dei catecumeni al secondo anno prevede un momento particolarmente qualificante: la partecipazione alla Veglia in traditione Symboli, che avrà luogo sempre sabato, a partire dalle 20.45, in Duomo, e sarà presieduta dal cardinale Scola.
Fin dai primi secoli del cristianesimo questo giorno è dedicato alla consegna (in latino traditio) del Simbolo della Fede ai catecumeni perché possano comprenderlo maggiormente con l’aiuto della comunità cristiana, proclamarlo con fede durante la celebrazione del Battesimo e viverlo nella loro nuova esistenza cristiana.
La consegna del simbolo della Fede per mano dell’Arcivescovo è un momento solenne e decisivo per l’itinerario credente dei catecumeni. A nome di tutta la Chiesa ambrosiana l’Arcivescovo consegna ciò che è il nocciolo, il cuore, la sintesi della fede cristiana, il Credo, che la Chiesa professa e testimonia nei suoi membri ogni giorno. I catecumeni sono pronti a ricevere il simbolo della fede come un sigillo che si imprime in loro perché anche essi lo professino nella vita nuova che stanno per ricevere mediante i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.
Alla Veglia parteciperanno anche i giovani battezzati, che rinnoveranno la loro professione di fede come testimoni davanti ai catecumeni di un dono già ricevuto da tempo e alimentato costantemente nella loro crescita come cristiani. Mentre i catecumeni, con la freschezza e la consapevolezza acquisita nel loro itinerario di conversione, saranno uno stimolo a tutti a non svilire mai nella vita la scelta compiuta, ma al contrario a farla diventare sempre più ragione prima e ultima della propria vita, conforme al Vangelo.
L’invito che rivolgo a tutte le comunità cristiane della Diocesi è quello d’intensificare in questo periodo la preghiera che accompagni questi nostri fratelli e sorelle, che tra breve entreranno far parte pienamente della comunione ecclesiale.