Alla ripresa delle celebrazioni liturgiche nelle chiese le nostre comunità possono ritrovarsi per celebrare i sacramenti che generano e accompagnano nella vita cristiana.
Il tempo che stiamo vivendo da alcuni mesi ci ha privato della gioia di vivere a pieno la nostra appartenenza alla Chiesa, di riconoscersi e incontrarsi anche mediante il segno visibile di un’assemblea radunata nel nome del Signore per nutrirsi della Parola e del Pane eucaristico, per accogliere e introdurre alla vita cristiana fratelli e sorelle, che già da tempo sono in cammino come catecumeni per diventare cristiani.
La buona notizia di poterci ritrovare nelle assemblee liturgiche, certo con tutte le precauzioni che contiene per evitare altri rischi di contagio da infezione del Coronavirus, ci colma di gioia e di trepidazione. Siamo lieti, soprattutto, di poter accompagnare i catecumeni, giovani e adulti, che sono al secondo anno del loro itinerario di conversione e che hanno già scritto al Vescovo una lettera per chiedere di essere ammessi tra gli eletti, tra coloro che saranno accolti nella Chiesa diocesana per ricevere i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.
La Chiesa madre che genera nel tempo nuovi figli è davvero lieta di condividere uno dei momenti più significativi per i catecumeni che sono prossimi a ricevere il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia. Sabato 23 maggio in Duomo ben novanta catecumeni riceveranno dal nostro Vescovo il Credo apostolico perché accogliendo il Simbolo della Fede ne possano poi essere testimoni con la loro stessa vita.
In genere questa Veglia è sempre stata collocata in Quaresima e in particolare nel sabato che precede la Settimana santa o autentica. A seguire poi, nella Veglia pasquale o comunque nel tempo di Pasqua, i catecumeni ricevono nelle comunità parrocchiali i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
In questo periodo non è stato possibile rispettare la successione di questi eventi secondo l’antica tradizione della prassi battesimale nella Chiesa, risalente già ai primi secoli del cristianesimo. I catecumeni non hanno potuto celebrare il rito di Elezione all’inizio della Quaresima in ogni Zona pastorale per essere ufficialmente accolti dal Vescovo tra i candidati a ricevere i sacramenti che immettono nella vita cristiana. Inoltre, pur essendo costantemente seguiti nelle nostre comunità in modo personalizzato da uno o più accompagnatori, non hanno potuto ricevere i cosiddetti scrutini, riti celebrati durante le domeniche quaresimali come segni di purificazione della mente e del cuore e di fortificazione nella lotta contro il male.
Superata, ci auguriamo, la fase più difficile e delicata di questo tempo di pandemia è possibile ora recuperare la Veglia diocesana della Traditio Symboli nel tempo pasquale in vista della Pentecoste.
I sacramenti che introducono alla vita cristiana hanno per loro stessa natura una dimensione pasquale. Mediante essi si è resi partecipi della Pasqua di Cristo Gesù, si entra per appartenervi in modo pieno e consapevole nella Comunità dei risorti, nella Chiesa.
All’evento saranno presenti oltre ai catecumeni alcuni giovani rappresentanti dei tantissimi giovani degli oratori, delle associazioni e dei movimenti della nostra Chiesa ambrosiana. Molti altri potranno seguire la Veglia sui media diocesani.
Due segni caratterizzano questo momento celebrativo in Duomo. Un primo segno, molto espressivo di una Chiesa che si riconosce unita, è proprio il felice scambio di testimonianza reciproca tra giovani e catecumeni. I giovani rinnoveranno la loro professione della fede consegnando ai catecumeni la gioia di essere e di vivere da cristiani, i catecumeni ricorderanno ai giovani che la decisione ad aderire alla fede cristiana implica un impegno e una conversione autentica per la vita.
Un segno ancora più forte accomunerà i giovani e i catecumeni in quella Veglia: la presenza del nostro Vescovo, che presiederà l’evento. Intorno al Vescovo, segno di unità e di comunione in Cristo, giovani e catecumeni si sentiranno confermati, spronati e accompagnati nel loro itinerario credente dentro il cammino della Chiesa diocesana.