Le canzoni no, con quelle non hanno ancora ripreso: la stretta osservanza delle precauzioni anti-Covid lo sconsiglia, anche se ormai sono tutti vaccinati e indossano rigorosamente la mascherina. Ma il signor Costanzo ha promesso che a breve porterà ancora la pianola, per un po’ di musica da ballo.
Ha riaperto da poche settimane il Centro anziani gestito dall’associazione Onos (onlus nata dalle parrocchie del quartiere Forlanini) e dalla cooperativa Filo di Arianna negli spazi delle “Case bianche” di via Salomone, grande complesso di edilizia popolare dove finalmente sono iniziati i lavori di ristrutturazione, con qualche bandiera italiana che spunta dai ponteggi. Solamente da giugno i 16 ospiti – un numero ancora ridotto per rispettare il distanziamento – si sono potuti riunire tutti insieme. E anche se manca la musica hanno ripreso con giochi e quiz per mantenere allenata la mente.
Tutti sembrano aver smaltito ormai le scorie del lockdown, anche se all’inizio «più d’uno era nervoso, si notava la fatica a riprendere lo scambio con gli altri», spiega Maurizio Musanti, l’animatore geriatrico che segue gli anziani ogni pomeriggio da lunedì a giovedì. Quasi tutti, anche se autosufficienti, non avranno occasione di lasciare Milano per un po’ di vacanza. Per loro però il Centro sarà aperto per tutto agosto: «Se qualcuna manca pensiamo che sia scappata con un milionario», scherza la signora Adelina, che si presenta subito come la più chiacchierona. «Tra operatori riusciamo ad alternarci e garantiamo la presenza per tutta l’estate», conferma Stefano Bosi, educatore responsabile del progetto per la cooperativa Filo di Arianna. «Siamo fortunati», ribadiscono gli anziani, che si conoscono anche al di fuori di questi pomeriggi, dal momento che quasi tutti abitano alle Case bianche. «In altri centri – notano gli anziani – ci si trova solamente per svagarsi».
Qui gli ospiti trovano attività pensate specificamente per loro. E poi, anche in estate, gli anziani sanno di poter contare su operatori e volontari per le incombenze quotidiane, dalla bolletta alla ricetta in farmacia: «ci muoviamo in prima persona», conferma Bosi. A differenza di molti centri diurni, poi, pur nell’ambito di una programmazione qui la frequenza è libera. A fine giornata, molti avvisano di qualche impegno che li terrà assenti. «Io mi ripresento tra tre mesi», scherza ancora la signora Adelina. In realtà, tutti si danno appuntamento per il prossimo lunedì.