Nel 2021 la Casa della Carità è ripartita. Dopo un 2020 molto duro a causa della pandemia, il 2021 è stato l’anno in cui la Fondazione è tornata ad aprire tutte le sue porte agli ultimi degli ultimi, riattivando i servizi sospesi per il Covid. In un anno, è stato possibile aiutare 9.309 persone (il 56,8% in più del 2020) e ospitate 498, grazie a 18.391 donatori, 92 volontari e 125 dipendenti e collaboratori. Certo, ci sono state delle difficoltà, soprattutto quelle legate al Covid. Ma la Casa della Carità che le ha affrontate è una Casa in salute, che ha visto le sue attività crescere, le persone aiutate aumentare e i conti restare in ordine. È quanto emerge dal Bilancio di sostenibilità 2021, disponibile online.
Forza e creatività
«Se penso al 2021, il secondo anno di pandemia che ci siamo trovati ad affrontare, le prime due parole che mi vengono in mente per descrivere l’operato della nostra Casa sono forza e creatività. Non nascondiamolo, anche quello passato è stato un anno complesso. Eppure non sono mancati la motivazione e lo sforzo collettivo di operatori e volontari, grazie ai quali abbiamo offerto ascolto, cura e aiuto a un numero crescente di persone»: lo afferma don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, nel commentare il documento.
Ripartenza
Nel 2021, la Casa della Carità è riuscita ad aiutare di più. Il totale di uomini, donne e bambini che hanno trovato un sostegno nella Fondazione è stato superiore non solo al 2020, quando molte attività si erano dovute fermare, ma anche al 2019: 9.309, contro le 5.937 del 2020 e le 6.608 del 2019. In particolare è cresciuto fortemente il numero di persone (4.607 contro le 1.607 del 2020) che si sono rivolte ai servizi diurni della Fondazione, che sono ripresi a pieno ritmo. E quei pochi che ancora sono rimasti fermi, come le fondamentali docce, lo sono stati perché erano in corso i lavori di riqualificazione della sede di via Brambilla, terminati a fine anno.
Lotta contro il Covid e regolarizzazione
A far crescere questi numeri sono state in particolare due attività. Da una parte, la Casa della Carità ha offerto a persone senza dimora e stranieri, sia regolari, sia irregolari, tamponi gratuiti per il tracciamento del Covid, vaccini e sostegno nella prenotazione del vaccino, supporto per scaricare il Green pass. Complessivamente, hanno beneficiato di queste attività 1.763 persone, che altrimenti sarebbero state escluse dalla campagna per il contrasto del Coronavirus rimanendo esposte al contagio.
Dall’altra, lo sportello legale della Fondazione ha svolto una preziosa opera di supporto a quei cittadini stranieri che, avendo perso il lavoro con la pandemia, hanno di conseguenza perso i documenti, ma anche a quei lavoratori stranieri che hanno chiesto di accedere alla procedura di regolarizzazione decisa dal Governo italiano nel 2020. In totale, nel 2021 lo sportello legale ha seguito 1.477 persone, contro le del 730 del 2020 e le 770 del 2019.
Accoglienze in emergenza
Come accaduto molte volte in passato, nel 2021 la Casa della Carità si è trovata a gestire un’accoglienza in emergenza: quella dei profughi afghani, ospitando, dal mese di settembre, 16 donne, 16 uomini e 13 minori, che poche settimane prima erano stati evacuati dal Paese, dopo che i talebani erano tornati al potere durante l’estate. Questo progetto di accoglienza è realizzato in collaborazione con la cooperativa Proges e in accordo con la Prefettura di Milano.
Attività culturali di nuovo in presenza
Dopo lo shock pandemico, le attività dell’Accademia della Carità sono tornate a svolgersi, almeno in parte, in presenza. Le 58 iniziative culturali promosse hanno riguardato temi come la salute, l’immigrazione, il carcere, la sostenibilità, l’ambiente e l’acqua, cui è stata dedicata un’intera settimana di eventi e hanno visto la partecipazione di 3.875 persone. Si è confermato rilevante il numero di visualizzazioni degli eventi online, sia in diretta sia in differita (2.747).
Una Casa in salute, anche nei conti
Dal punto di vista economico, il 2021 è stato un anno di crescita strutturale. Entrate e costi sono entrambi cresciuti e questo ha consentito alla Fondazione di mantenere flussi di cassa corretti, di rispettare tutti gli impegni finanziari e di chiudere l’anno positivamente: il bilancio consolidato è stato chiuso con un avanzo di gestione di 1.867,98 €. La parte di attività realizzate in maniera gratuita, cioè con il sostegno di cittadini, enti privati e fondazioni, nel 2021 è stato del 55,5%, consentendo alla Casa di rispondere alle domande di accoglienza più complesse – come quelle di persone multi-problematiche o prive di documenti – di agire di fronte alle emergenze sociali e di sperimentare soluzioni innovative di ospitalità e aiuto, come Stradusca, l’Unità Speciale di Continuità Assistenziale per persone gravemente emarginate, cui è stata offerta la possibilità di fare un tampone antigenico rapido.