Partire dall’esperienza concreta di convivenza quotidiana tra persone di fedi diverse, che alla Casa della carità avviene da anni, per approfondire, riflettere e promuovere dialogo in un momento complesso e delicato. È questa l’idea dalla quale nasce il ciclo di incontri “Islam di carta, Islam di carne. Noi e i musulmani: cosa ci blocca, cosa ci libera” che prende il via sabato 21 gennaio alla Casa della carità.
A promuovere l’iniziativa, che continuerà per quattro sabati fino a metà febbraio (in allegato il calendario), l’Associazione Amici Casa della carità, il Movimento Rinascita Cristiana e la stessa Casa della carità.
A guidare questo percorso di riflessione sul rapporto tra l’Occidente e il mondo arabo-musulmano saranno Imam, docenti, ricercatori e psicoterapeuti: l’imam di Verona Kamel Layachi, Paolo Branca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Antonio Cuciniello dell’Ismu, Paola Gandolfi dell’Università degli Studi di Bergamo e lo psicoterapeuta Angelo Villa.
«Dall’ospitalità che pratichiamo ogni giorno nasce la voglia di conoscere meglio, di studiare e, poi, di confrontarsi e di promuovere dialogo – spiega don Virginio Colmegna -. Soprattutto in un periodo di violenze e pregiudizi, di paure e chiusure come questo, alla Casa della carità sentiamo l’esigenza di iniziare un percorso come questo e di proporlo a tutti i milanesi che condividono questo bisogno», conclude il il presidente della Fondazione che, dal 2004, ha accolto cittadini di 95 nazioni diverse e di molte religioni differenti.
Gli incontri sono aperti a tutta la cittadinanza e rivolti in modo particolare a operatori sociali e culturali, studenti, insegnanti, professionisti dell’informazione, cittadini impegnati nella vita politica. Obiettivo dell’iniziativa è offrire ai partecipanti migliori conoscenze e competenze in campo interculturale affinché l’azione di ciascuno nei rispettivi ambiti possa essere più consapevole ed efficace.
Info e iscrizioni: segreteria@amicicasadellacarita.org