Chi di noi non ha mai sognato di volare? Lo faranno davvero, con la fantasia, i ragazzi degli oratori, spiccando il volo per il Carnevale ambrosiano. Tutti potranno sfoggiare un bel paio di ali, un prominente becco e un appariscente piumaggio, in una festa che, sotto il titolo di «HappyBIRDsAY», si farà quest’anno ispirare da coloratissimi uccelli. Dal pappagallo al pavone, dal picchio al kiwi, fino all’uccello trombettiere. Per individuare i pennuti più interessanti gli animatori della Fom si sono rivolti direttamente agli esperti ornitologi del Museo di Storia naturale di Milano, ma il vero divertimento, naturalmente, sta nel non prendersi troppo sul serio.
Opera: lavorare insieme
Così il tema ha messo d’accordo tutti a Opera, dove ad animare la festa sono anche le altre associazioni. È entusiasta Katia Berghella, ausiliaria diocesana che cura l’organizzazione: «La strategia per il futuro non potrà che essere quella di lavorare insieme», osserva rimarcando la sintonia con gli altri enti. Ma quest’anno alla festa si aggiunge un momento in più. La tradizionale sfilata del sabato pomeriggio, aperta dai carri a cui stanno lavorando i nonni dell’oratorio e le altre associazioni, si concluderà come sempre con giochi, animazioni e la premiazione della maschera più bella. Ma i bambini sono invitati in oratorio già da sabato mattina, per realizzare direttamente il proprio vestito, secondo le preferenze raccolte in queste settimane. Anche il pranzo sarà a tema «volatile», anticipa Berghella, con un menù a base di pollo. Bambini e genitori saranno dunque coinvolti a tutto tondo nella festa. Perché, sottolinea la consacrata, «è sempre bello festeggiare il carnevale. E lo è ancora di più se questa diventa un’occasione per stare insieme, per collaborare, per creare comunione».
I laboratori della Certosa
Sarà un pomeriggio per tutta la famiglia all’oratorio della comunità di San Giovanni Battista, in zona Certosa a Milano, che, come già negli anni scorsi, ha anticipato l’appuntamento a domenica 11, in modo da favorire la partecipazione anche di chi nel prossimo fine settimana sarà fuori città. La festa è il culmine di due giornate di laboratori, in cui gli animatori hanno realizzato i costumi insieme ai ragazzi. «Perché anche saper stare con i più piccoli, trovarsi per realizzare qualcosa insieme, esercitare la manualità e l’arte del riciclo fanno parte della tradizione dell’oratorio», ricorda il coadiutore don Marco Magnani. Che sottolinea come la festa di Carnevale, che attrae i piccoli di tutto il quartiere, diventi ogni anno anche l’occasione anche per un primo approccio all’oratorio delle famiglie più giovani, con i bambini di prima o seconda elementare. Ma, come si sa, mentre il Carnevale diverte i più piccoli, i grandi spesso sono più tiepidi di fronte a travestimenti e stelle filanti. «Abbiamo pensato anche a loro – assicura don Marco -. Potranno sorseggiare una cioccolata e anche leggere un libro della nostra “biblioteca”, un banco vendita di libri usati con cui sosteniamo le iniziative della parrocchia, a partire dal doposcuola».
Il “segreto” di Carugate
A Carugate, racconta invece don Gabriele Margutti, sono stati proprio i più “vecchi” a spingere per riprendere, quest’anno, la tradizione della sfilata. Un momento di folklore che unisce la comunità, e che «tutto il paese è felice di festeggiare», conferma la signora Paola, tra le mamme che in questi giorni hanno lavorato a fondo per preparare i costumi. «Di solito – spiega – li presentiamo nella festa di San Giovanni Bosco (il 31 gennaio), che è il patrono dell’oratorio, e poi realizziamo i costumi insieme ai ragazzi. Quest’anno però non c’è stato tempo, così li abbiamo preparati direttamente noi, con un mantello di stoffa e le piume di cartone». Segreto invece l’allestimento dei carri: «Non posso svelare nulla», chiude Paola.
Qual è però la maschera che è stata scelta di più? «Pensavamo che piacesse il pappagallo. Invece, in tanti hanno voluto il costume dell’uccello del paradiso, perché è molto colorato». L’importante è volare con la fantasia.