Sarà beato il giovane Carlo Acutis: ha dato il via libera papa Francesco che, ricevendo il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha autorizzato il Dicastero a promulgare i rispettivi Decreti, riguardanti il miracolo attribuito all’intercessione di Carlo Acutis. La Consulta medica della Congregazione ha infatti espresso parere positivo su un presunto miracolo attribuito alla sua intercessione: miracolo avvenuto in Brasile e che fa riferimento alla guarigione di un bambino in fin di vita.
Il venerabile Carlo è sepolto al Santuario della Spogliazione di Assisi. «Una gioia grande per questa Chiesa particolare – scrive monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino -, che lo ha visto camminare sulle orme di San Francesco verso la santità. Una gioia grande per la Chiesa ambrosiana, che gli ha dato i natali e lo ha accompagnato nel suo incontro con Gesù. Una gioia grande per gli ormai tanti devoti di Carlo in tutto il mondo. Una gioia grande soprattutto per i giovani, che trovano in lui un modello di vita». Al Santuario della Spogliazione Carlo sta già attirando migliaia di giovani e devoti da tutto il mondo. «Mi auguro – conclude monsignor Sorrentino – che la sua beatificazione possa farne ancor più un punto di riferimento e un incoraggiamento alla santità. Essa è vocazione per tutti. Anche per i giovani».
Il giovane Carlo è stato un adolescente da Messa e Rosario quotidiani: egli maturò un amore vivo per i santi, per l’Eucaristia, fino ad allestire una mostra sui miracoli eucaristici che oggi è rimasta online e ha avuto un successo inaspettato, anche all’estero. «La sua fama di santità è esplosa a livello mondiale, in modo misterioso – spiega monsignor Ennio Apeciti, responsabile dell’Ufficio delle Cause dei Santi dell’Arcidiocesi di Milano – come se Qualcuno, con la “Q” maiuscola, volesse farlo conoscere. Attorno alla sua vita è successo qualcosa di grande, di fronte a cui mi inchino».
In ospedale, posto di fronte alla morte, nella tenerezza dei suoi 15 anni, Carlo disse: «Offro tutte le sofferenze che dovrò patire al Signore, per il Papa e per la Chiesa, per non fare il purgatorio e andare dritto in paradiso». Scrisse un giorno questa frase: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie». Non fu il suo caso. In virtù della sua buona frequentazione della Rete è stato proposto come patrono di Internet.