Il Bilancio sociale 2022 di Caritas Ambrosiana, pubblicato a fine giugno dal Caritas Ambrosiana (vedi qui), rende ragione anzitutto delle attività “ordinarie” sviluppate dall’organismo pastorale: dall’ascolto e dall’accompagnamento riservato ai tanti poveri, esclusi e fragili della Diocesi, alla raccolta, osservazione ed elaborazione dei dati sui molteplici fenomeni di povertà; dalla gestione di servizi specialistici, riservati a specifici segmenti di utenza e di bisogno, all’animazione pastorale e culturale nelle comunità locali; dalla promozione del volontariato nei territori ambrosiani, agli scenari di cooperazione e di servizio in ambito internazionale. L’irruzione dello “straordinario” è stata invece rappresentata, nell’anno 2022, dalle azioni dispiegate a favore dei profughi della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina (ampiamente rappresentate in un capitolo del Bilancio) e dal rinnovato impegno in favore della promozione di una cultura di pace.
I numeri
Tra i numeri salienti che rappresentano e sintetizzano un anno di lavoro, vanno citate le 12.266 persone supportate da 137 Centri d’ascolto (campione su cui vengono condotte le rilevazioni Caritas, che rappresenta però solo una metà dei Centri d’ascolto operanti in diocesi), le 29.371 persone aiutate dai 17 Servizi diocesani (per migranti, persone in cerca di lavoro, famiglie, donne sole e vittime di violenza, soggetti con fragilità e vulnerabilità specifiche), le 6.665 tessere per aiuti alimentari erogate a famiglie in difficoltà da 15 Empori e 13 Botteghe della solidarietà, gli oltre 40 mila pasti erogati in mense e altri servizi a persone povere e sole, i 54 progetti di cooperazione allo sviluppo condotti in 24 Paesi del mondo, ma anche gli 846 profughi ucraini ospitati in diocesi e i quasi 41 mila kit alimentari di cui è stata finanziata la distribuzione a famiglie ucraine nei territori teatro di conflitto.
Per consentire questo multiforme e rilevante impegno, nel 2022 Caritas Ambrosiana ha investito poco più di 21 milioni di euro; cifra notevole, cui si aggiungono le altrettanto notevoli risorse dispiegate da cooperative sociali e fondazioni che fanno parte del cosiddetto “sistema Caritas”, agiscono in settori specifici del welfare e operano nell’intera Diocesi.