Dai Consigli pastorali ai giovani, dalle comunità dei migranti agli amministratori locali, dagli operatori della carità alla vita consacrata. Sono diverse le categorie di persone alle quali si rivolgono le tracce predisposte per approfondire e favorire il cammino del Sinodo minore «Chiesa dalle genti». Una documentazione disponibile on line e che potrà essere inviata con osservazioni e risposte, entro il 1 aprile, a sinodo@diocesi.milano.it.
«Le tracce sono state pensate ed elaborate dalla Commissione di coordinamento del Sinodo con l’idea di permettere un’assunzione e un’assimilazione migliore del testo-guida preparatorio del Sinodo stesso e soprattutto della sua funzione – dice monsignor Luca Bressan, vicario episcopale e presidente della Commissione -. La finalità è accendere un movimento di pensiero che non sia solo una riflessione astratta su problemi che rimangono, in sostanza, esterni a noi».
L’obiettivo delle tracce è, quindi, quello di offrire uno strumento mirato che avvii un percorso comunque condiviso dalle molte componenti della Diocesi…
Si tratta di attivare un processo nel quale le singole comunità cristiane possano immettersi, s’investano e inizino a pensare insieme a quelle nuove presenze che stanno cambiando la nostra Chiesa, arricchendola. Infatti lo scopo e la logica di queste tracce non è che siano utilizzate semplicemente come un formulario o una serie di domande a cui rispondere in modo magari privato. Queste piste di approfondimento sono – potremmo dire – il sentiero che deve disegnare una riflessione comunitaria fatta anche di momenti di ascolto e di confronto, per esempio, con le comunità di migranti, con le altre Chiese e religioni. L’obiettivo è chiaro: ciò che si può produrre per il Sinodo non può e non deve essere semplicemente una risposta ad alcuni quesiti, ma il racconto di come la mia comunità stia cambiando, si sia messa in movimento di fronte al fenomeno della migrazione che sta creando un nuovo cattolicesimo anche a Milano. Appunto, davvero una Chiesa dalle genti.
Il momento di ascolto e conoscenza reciproca attraverso le tracce ci accompagnerà fino alla Pasqua, l’1 aprile. La Chiesa ambrosiana cosa si aspetta da questo passaggio?
La Diocesi auspica di saper approfittare in maniera positiva del cambiamento che stiamo vivendo, vedendovi i doni e i segni dello Spirito che lavora in noi. Anche in questi giorni la cronaca ci colma di emozioni negative legate ai fenomeni di cambiamento in corso. Consapevoli di quanto accade, siamo convinti che, seppure quella pessimistica sia una lettura possibile, non è l’unica che ci rimane, anche perché non apre al futuro. Occorre, in realtà, fermarsi, concentrarsi, pregare, pensare e riconoscere che, dal male, può nascere – perché guidato da Dio – un bene: basti pensare a quanto sottolinea papa Francesco a proposito dell’ingiusta distribuzione delle ricchezze, del modo sbagliato che abbiamo di rapportarci con la casa comune del Creato. È chiaro che in questi contesti, per migliorare le cose, siano necessarie una conversione e una maturazione capaci di comprendere chi siamo e cosa vogliamo. Questo può avvenire anche grazie a presenze nuove, che ci permettono di ri-apprendere i rapporti tra di noi, con il Creato, rileggendo il disegno di salvezza che Dio ha pensato per noi e ha realizzato in suo Figlio.