Fratel Sabino Chialà è il nuovo priore della Comunità monastica di Bose. Lo hanno eletto i fratelli e le sorelle professi della Comunità, riuniti per il Consiglio generale annuale alla presenza del garante esterno monsignor Erik Varden, vescovo di Trondheim e già abate trappista di Mount Saint Bernard, e del delegato pontificio padre Amedeo Cencini.
La Comunità ha annunciato con «grande gioia» l’elezione di Chialà e «in grande pace – come si legge in un brevissimo comunicato – ringrazia il Signore per la sua fedeltà e chiede a tutti voi di partecipare alla nostra gioia e alla nostra preghiera».
Chi è
Nato a Locorotondo il 24 marzo 1968, Chialà è nella Comunità di Bose dal 1989, dopo avervi fatto ingresso al tempo delle scuole superiori. Studioso di ebraico e siriaco, è un esperto di scritti apocrifi cristiani e di letteratura dei primi secoli del cristianesimo, soprattutto orientali. Specialista dei Padri del deserto, è autore di numerosi saggi e, da anni, partecipa conferenze e ritiri spirituali dedicati a questi temi.
Succede a Manicardi
Il teologo succede a Luciano Manicardi, giunto al termine del suo mandato quinquennale. Manicardi è stato il primo successore del fondatore di Bose, Enzo Bianchi, che nel 2020 ha dovuto lasciare, insieme ad altri tre membri della Comunità, il monastero sulle colline piemontesi e trasferirsi in altro luogo decadendo da tutti gli incarichi. Lo stabiliva un decreto del 13 maggio 2020 a firma del cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, approvato specificamente da Papa Francesco, che arrivava dopo “prolungato e attento discernimento” e dopo che nel gennaio 2020 si era conclusa una visita apostolica.