Dalla bellezza degli occhi alla bontà del cibo. Attraversando i corridoi della Biblioteca Ambrosiana con la felicità nello sguardo, questo il commento di uno dei 75 commensali – selezionati dai servizi di Caritas Ambrosiana e dalle cooperative del sistema Caritas – del pranzo che la prestigiosa istituzione culturale ha offerto oggi nella Sala del Foro Romano, facendola precedere dalla visita guidata all’interno degli ambienti di piazza San Sepolcro.
Un arricchimento culturale promosso e organizzato congiuntamente da Caritas e Biblioteca Ambrosiana. A spiegarlo è monsignor Marco Navoni, prefetto della Biblioteca: «Per i più fragili è importante non solo la cura materiale. All’importante lavoro di Caritas Ambrosiana abbiamo aggiunto la possibilità di nutrire il cuore e l’anima attraverso la bellezza. È un’iniziativa molto particolare, un po’ pionieristica, che abbiamo congegnato per la prima volta quest’anno, ma che vorremmo potesse diventare stabile a ogni Natale, in modo da offrire un’esperienza diversa, visitando un luogo che normalmente viene considerato un po’ esclusivo, come tutti i musei, e che invece apre le sue porte anche a questi nostri concittadini, diciamo pure confratelli».
Un’iniziativa che Navoni definisce coraggiosa: «Tutto ciò permette di far vedere davvero che Milano, di cui la Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana è un’istituzione tra le più identitarie, ha il cuore in mano e bisogna aprirlo. In fondo l’arcivescovo Delpini, nel recente Discorso di Sant’Ambrogio, ha voluto richiamare il tema del coraggio, sottolineando che bisogna anche darselo. Credo che tutto ciò possa davvero aiutare ad aprire questo scrigno di bellezza alla cittadinanza di Milano, cominciando dai più fragili».
Tra chi è più catturato dalle opere di Tintoretto, Veronese e Caravaggio, è Ahmed, di origine egiziana, in Italia da quasi 32 anni: «È la prima volta che visito la Biblioteca e mi sta piacendo moltissimo, per me oggi è una festa. Io nella vita scrivo molte poesie, e sono rimasto affascinato da questo palazzo meraviglioso, ricco di storia e architettura. Ho apprezzato soprattutto alcune opere di Caravaggio. Come ci ha spiegato la guida, dalle sole foglie si riesce a osservare il suo animo tormentato. Tornerei molto volentieri qui e in altri musei».
Soddisfatto per l’esito dell’iniziativa anche il Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, che ha rappresentato l’Arcivescovo, in viaggio missionario in Brasile: «Questo incontro può aiutarci a vedere le cose con l’occhio di chi fa più fatica, e quindi sorprenderci del bello che c’è. Le opere d’arte sono state realizzate infatti per tutti, non solo per pochi».