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Percorsi ecclesiali

La Diocesi nel Cammino sinodale

Sirio 01 - 16 febbraio 2025
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Intervista

Beretta: «Dal Sinodo un nuovo modo di essere Chiesa nel mondo»

La moderatrice dell’Equipe diocesana e membro della delegazione ambrosiana alla prima Assemblea della Chiesa italiana illustra i prossimi passi in Diocesi: il coinvolgimento degli organismi di partecipazione e l’interazione con il cammino delle Assemblee decanali

di Annamaria BRACCINI

30 Novembre 2024
Foto Sir / Calvarese

«È stata una bella esperienza, per il clima respirato e l’intensità del lavoro svolto». Simona Beretta, moderatrice dell’Equipe sinodale diocesana e membro della delegazione ambrosiana alla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana, ne è convinta: «C’è stato un confronto vero e ci siamo impegnati per un obiettivo comune e più grande. Il lavoro ai tavoli, realizzatosi soprattutto nella giornata di sabato 16 novembre, ha avuto lo scopo di promuovere la riforma dei nostri stili e delle nostre prassi pastorali», aggiunge Beretta che ha partecipato al’assise di Roma insieme anche agli due membri dell’Equipe.

Adesso, in vista della prossima sessione dell’Assemblea, prevista dal 31 marzo al 4 aprile, si passa alla ricezione nelle Chiese locali. Con quali modalità e sempre con lo strumento privilegiato dell’ascolto reciproco e dell’attenzione territoriale?
Esattamente, proprio con un tale stile sinodale, secondo la modalità del cammino fatto insieme. Ancora una volta si ricoinvolge il popolo di Dio, anche se non in maniera così articolata come era stato nella fase narrativa. E, quindi, sulla scorta delle schede di lavoro che arriveranno a breve – si dice il 9 dicembre e, comunque, entro Natale -, ci sarà una richiesta di approfondimento affidata agli organismi di partecipazione diocesana, ossia il Consiglio pastorale diocesano e il Consiglio presbiterale, nelle due sessioni di inizio primavera. Per marzo bisognerà riconsegnare tutto questo lavoro. Il Consiglio pastorale Diocesano e il Consiglio presbiterale saranno chiamati soprattutto a fare delle proposte. La fase profetica va proprio nella direzione di proporre cammini, azioni, suggerimenti che abbiano una ricaduta concreta per un nuovo modo di essere Chiesa ch cammina nel mondo.

Simona Beretta (Agenzia Fotogramma)

Tutto questo, naturalmente, non può che intercettare e incidere anche nel percorso sinodale che, a livello diocesano, è in pieno svolgimento, prima con i Gruppi Barnaba, poi, con le Assemblee sinodali decanali che tanto hanno a che fare anche con l’importanza dei Consigli pastorali. Come si può leggere l’interazione tra i due percorsi?  
Le Asd e i Consigli pastorali rinnovati lo scorso 26 maggio, sono stati i due cantieri che la Diocesi di Milano ha proposto per la fase sapienziale e sono davvero gli ambiti in cui si sperimenta la dimensione della sinodalità. Le Assemblee sinodali, che già nel loro nome hanno definita questa caratteristica, stanno lavorando sul territorio, quello decanale in particolare, provando ad applicare questa metodologia di ascolto, di incontro, di discernimento. E questo perché è una via da percorrere insieme, soprattutto con quei germogli di Vangelo che si individuano appunto sul territorio. D’altro canto, i Consigli pastorali sono stati chiamati anche dal nuovo Direttorio – edito nel febbraio scorso in vista del rinnovo – a inglobare nella propria metodologia di lavoro la dimensione della sinodalità. Di particolare significato, mi pare l’indicazione di costituire la Giunta del Consiglio a supporto del parroco per la definizione dei temi da affrontare nei Consigli stessi.

Alla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana hanno preso parte 300 donne, tra cui anche le rappresentanti ambrosiane. Di che tipo di presenza si è trattato?
La presenza femminile nella quotidiana vita ecclesiale e parrocchiale è sempre stata alta e, spesso, maggioritaria. Nel caso dell’Assemblea, la partecipazione è stata attiva, nel senso che le donne si sono sentite davvero chiamate a offrire un contributo di senso a questo cammino. Tanto è vero che un tavolo di lavoro è stato dedicato specificamente al ruolo della donna nella vita pastorale delle nostre Chiese. Un tema che è stato preso, da tutti, grandemente a cuore. Nei tavoli la presenza femminile era evidente, in un cammino certamente non rivendicativo, ma di cambiamento, per riuscire a camminare insieme come figlie e figli di Dio. Con la bellezza dell’essere, da un lato, i destinatari dell’annuncio, coloro che sempre devono formarsi e convertirsi e, dall’altro, discepoli missionari – la Chiesa è missione, come ha detto il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, – con lo slancio e la caratteristica che è propria di tutti credenti di andare e consegnare ad altri la gioia che abbiamo ricevuto.