Studiare teologia? Sembra una sfida impossibile per tempi, linguaggi, organizzazione di vita. Eppure l’Azione Cattolica ci crede e lo sperimenta da anni, invitando a conoscere i percorsi della Facoltà teologica e dell’Istituto superiore di Scienze religiose. Anche quest’anno viene organizzato un incontro pubblico, mercoledì 3 luglio alle 19, nella sede dell’Ac ambrosiana (via Sant’Antonio 5, Milano), con il professor Ezio Prato, direttore di dipartimento di Teologia (info: segreteria@azionecattolicamilano.it; gruppoteologico@azionecattolicamilano.it). Nell’incontro vengono presentati i corsi del prossimo anno accademico, i calendari e le date. Ma soprattutto è previsto un tempo di confronto, che aiuterà a capire come le domande di approfondimento di ciascuno possono trovare risposte dentro una offerta formativa molto ricca e variegata come quella della Facoltà
Ne parliamo con Valentina Soncini, tra i responsabili del gruppo teologico di Ac: «Il nostro vivere così alternativo ai linguaggi della fede, con una forma mentis altamente secolarizzata, mantiene comunque una domanda inevasa di profondità, di pienezza, di ricerca che gli studi teologici aiutano a raffinare e a far emergere. Parole bibliche scritte due o tremila anni fa continuano a esprimere una ricerca inesauribile. Domande sul bene, sul male, sulla giustizia, elaborate in duemila anni di cristianesimo e di riflessione teologica non smettono di alimentare sogni e progetti anche di oggi».
Chi può partecipare al “gruppo teologico” dell’Ac?
Laici e laiche, che nella vita magari lavorano e studiano tutt’altro. Tutti i membri del gruppo teologico scoprono nel percorso che una sosta teologica è possibile, che un luogo dove ascoltare, approfondire, pensare sulle cose ultime e penultime è accessibile.
La collaborazione tra Azione Cattolica ambrosiana e Facoltà Teologica è molto stretta. Quali sono gli intenti comuni?
In un’epoca di cambiamenti non si può procedere nella progettazione cercando di aggiustare più o meno il già noto, soprattutto se si tratta di una progettazione formativa finalizzata a far crescere credenti adulti per l’oggi. Diventa allora importante dedicare spazio alla ricerca di chiavi di lettura adeguate al tempo presente e insieme capaci di tenerci nel solco della tradizione. Si colloca in questo ambito la collaborazione tra Azione Cattolica e Facoltà teologica, ciascuna istituzione con una sua peculiarità, alleate nel desiderio di rilanciare una rielaborazione ragionata della fede. Il patrimonio di competenze di alto livello della Facoltà da un lato, e la popolarità e la tradizione formativa dell’Ac dall’altro, stanno percorrendo alcune linee di convergenza feconda.
Quali sono i progetti del gruppo teologico per il futuro?
Un primo obiettivo, che perseguiamo fin dall’inizio, è quello di far conoscere le tante opportunità di formazione date dalla molteplicità di corsi della Facoltà e dell’Istituto di Scienze religiose. Questa azione di divulgazione è importante soprattutto verso persone che potrebbero frequentare alcuni corsi da uditori. In questi anni è stato un servizio apprezzato. Questo primario obiettivo non viene perseguito per se stesso, ma per aiutare a cogliere l’importanza ecclesiale di questa ricerca personale. Pensare la fede, la Chiesa, è un servizio ecclesiale e lo è se lo si pone a servizio nei luoghi di edificazione della comunità nell’assunzione di ruoli specifici, ma anche nella testimonianza quotidiana. Indicare come Ac questo spazio di servizio all’intelligenza della fede personale ed ecclesiale ci pare adeguato ai tempi correnti.
E così si instaura un circolo virtuoso…
Esattamente. Laddove si coltivano la competenza e la passione per una fede approfondita, condivisa con altri, testimoniata, qualcosa succede. Con la Facoltà ci sono state collaborazioni interessanti nella realizzazione delle due-giorni teologiche che ogni anno l’Ac propone. Si è preso parte ad alcuni aspetti della progettazione della Summer school della Facoltà. Si è cercato di avere una iniziale conoscenza tra gli studenti della Facoltà e dell’Issr, soprattutto laici, e l’Ac per immaginare scambi più continui su alcuni temi. Sono in cantiere altre collaborazioni culturali, per esempio tra Issr e Cooperativa in Dialogo Cultura e Comunicazione, a partire dal docufilm Figli di Abramo.