Se oggi un’associazione di laici cristiani in una diocesi che si sta disponendo a interpretare gli indirizzi pastorali di un nuovo Arcivescovo vivesse la sua “giornata parrocchiale” come una semplice tradizione e routine, commetterebbe un grave errore. Non farebbe quello che ci si aspetta da un soggetto ecclesiale che dichiara di volersi porre al servizio di tutti, di prendere sul serio la sinodalità, il rinnovamento della Chiesa, la missione negli ambienti di vita.
Guai se l’Azione Cattolica ambrosiana, che l’8 ottobre celebra la sua Giornata parrocchiale, non mettesse a disposizione il suo piccolo tesoro attuale per la vita di tutta la diocesi: 178 Presidenti a coordinare altrettanti Consigli parrocchiali o di Comunità pastorale sparsi per tutto il territorio, e 40 Consigli di Decanato (per un totale di 957 responsabili locali, di cui quasi la metà sotto i 60 anni e tra essi 80 giovani) risponderebbero di grave omissione, se non facessero la loro parte con entusiasmo per costruire la “casa per tutti”, nel segno della comunione ecclesiale. Grave sarebbe trascurare centinaia di persone che, seppur non tesserate, partecipano fedelmente con l’Azione Cattolica ai cammini di formazione, di scuola della Parola, di accompagnamento dei Consigli pastorali e delle diaconìe, di spiritualità, di approfondimento sui temi culturali, sociali e politici che sono propri del laico impegnato nel mondo. Tutti, laici e preti, sarebbero autorizzati a bacchettare una Ac che si chiudesse in se stessa, vivesse di ricordi, si mostrasse sazia e distaccata.
“Cristiani coraggiosi” è lo slogan che l’Ac si dà per la Giornata e per i prossimi anni, come stimolo a non dimenticare che ci vuole coraggio per essere appassionati oggi, per ascoltare gli altri fino in fondo, prima di fagocitarli nel proprio schema e nel proprio pensiero. Ci vuole coraggio a dialogare, ci vuole coraggio a stare nella diversità sotto lo stesso tetto. Ci sono ancora molti temi etici, sociali e politici, che vengono affrontati con fatica, con fughe protettive negli enunciati, perché i confronti fanno molta paura. In questa Giornata parrocchiale proviamo a sottolineare un segnale di apertura e di costruzione di dialogo sociale, partendo da un esercizio di approfondimento da promuovere dentro le comunità. Almeno in ogni Zona pastorale desideriamo promuovere un “dibattito popolare”, aperto a tutti gli interessati, che metta a tema il volto di Chiesa lieto e missionario che abbiamo in mente, in un contesto con sempre meno preti e con vite laicali diversissime, dislocate, segnate da orari della giornata per nulla standard. Che vita pastorale abbiamo in mente? Chi immaginiamo che raggiunga tutti con la parola del Vangelo? E come? Vorremmo stimolare più gente possibile a non temere di mettersi in gioco responsabilmente nel contribuire a questo dibattito, provando davvero a sognare la Chiesa missionaria nella vita quotidiana e non nella retorica delle parole vuote.
A proposito: buon compleanno Azione Cattolica! Non dimenticarti di fare festa, perché ricorrono i tuoi 150 anni. Guarda fiera la tua storia, non essere altezzosa, perché nelle tue file si sono formati tanti politici, dirigenti, uomini e donne di cultura laboriosi e onesti che hanno fatto l’unità del Paese, ma soprattutto tanti eroi silenziosi del quotidiano che non hanno contribuito di meno a fare l’Italia e ad aprirsi all’Europa. Guarda quante realtà laicali vivaci sono nate dopo di te, non essere invidiosa, valorizzale e fai del tuo meglio perché la composizione delle diversità nella Chiesa sia al servizio di questa società complessa che sta riscoprendo la sua anima accogliente.