Nell’emergenza provocata dalla pandemia Caritas Italiana e Focsiv hanno unito le forze in un’alleanza «per amore degli ultimi», per non dimenticare chi è rimasto indietro, perché senza una visione d’insieme non ci sarà futuro per nessuno. In occasione della Giornata Internazionale del Mediterraneo (8 luglio) che ci ha ricordato come, ancor più oggi, si sia «tutti sulla stessa barca», Caritas Italiana e Focsiv hanno lanciato la Campagna «Dacci oggi il nostro pane quotidiano».
Il primo focus è dedicato al tema della fame. La conseguenza immediata delle ripercussioni economiche mondiali legate all’epidemia di Coronavirus, stando ai dati di previsione delle Agenzie Onu, potrebbe essere il raddoppiamento delle persone che non avranno a breve il quantitativo sufficiente per nutrirsi: dagli attuali 135 milioni di persone affamate a 250 milioni entro dicembre 2020.
L’iniziativa di Caritas Italiana e Focsiv sostiene i progetti Coe in Guatemala.
Il progetto Coe in Guatemala
Associazione COE interviene in Guatemala a seguito della richiesta ricevuta da parte di tre partner locali. Oggi è impegnata in tre diverse aree del Paese, con interventi volti a rispondere alle conseguenze economiche e sociali dovute dalla pandemia.
Nel dipartimento di Totonicapan si sosterranno 30 donne, dell’associazione locale “CDRO”, nella ristrutturazione delle loro piccole imprese a conduzione familiare per l’adeguamento delle stesse alle norme di prevenzione della diffusione del virus e alla creazione di nuove piccole imprese collegate alle famiglie presenti nell’area.
A Sololà, si aiuterà a promuovere con “Colectiva de mujeres capaces de soñar a colores”: la creazione di orti familiari per 12 donne con disabilità, che dall’inizio della pandemia vivono in situazione di totale isolamento.
Nel comune di San Juan La Laguna, con il Centro “Maya Servicio Integral”, si sosterranno 25 persone con disabilità, grazie alla rimodulazione delle attività produttive di Alma de Colores, programma di inserimento lavorativo per Persone con Disabilità.
La chiusura delle frontiere e la scomparsa del turismo internazionale unita alla riduzione della mobilità nazionale, hanno aumentato notevolmente la fragilità delle categorie seguite da COE con i suoi partner locali, tra le più vulnerabili della popolazione.