«Dobbiamo riscoprire la distinzione fra speranza e aspettativa», diceva Ivan Illich. Un suggerimento utile già in questa fase di preparazione al Giubileo del 2025, che ha come motto «Pellegrini di speranza».
Gesù Cristo è la Speranza
Le aspettative possono essere plurali e riferibili a più campi, come le scoperte scientifiche o i miglioramenti sociali. La Speranza (al singolare), per un cristiano, risiede invece solo in Cristo. Il Giubileo questo celebra; la Porta santa rimanda a Cristo stesso che introduce nella Città celeste, che perdona le colpe e rimette le pene, come ricorda la lettera ai Romani: «Poiché siamo stati salvati in speranza» (8,24). Una sorte attesa non solo dagli uomini. Qualche versetto avanti, San Paolo afferma come si sia incamminati «nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio» (Rom 8,21).
Apertura delle Porte sante
L’Anno giubilare inizierà il 24 dicembre 2024, alle 16.30, con l’apertura della Porta santa di San Pietro. Qualche giorno dopo saranno spalancate le altre Porte sante di Roma: a San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Trattandosi di un Anno santo «ordinario», le Porte valicabili saranno solo le quattro romane citate.
Ciò non significa che la «Grazia giubilare» resterà geograficamente circoscritta. Il 9 maggio 2024, solennità dell’Ascensione, il Papa pubblicherà la Bolla pontificia con la quale svelerà, nel dettaglio, il percorso individuato per il 2025. Il dono spirituale straordinario potrà essere offerto, in taluni casi, anche in circostanze più vicine a ciascuno. Un rituale liturgico, a tal proposito, è in preparazione.
Riti chiesti al pellegrino
I segni che caratterizzeranno la pratica indulgenziale, oltre al già citato passaggio dalla Porta santa, saranno quelli di sempre: il pellegrinaggio, ricordando col salmo 83,6 che il pellegrino ha le vie di Dio «nel suo cuore»; la Professione di fede, commemorando in questa occasione pure i 1700 anni dal Concilio di Nicea (325), dove iniziò a formalizzarsi il credo niceno-costantinopolitano; la riconciliazione, come opportunità per la propria conversione; un gesto di carità, volto a ristabilire giustizia.
Quest’ultimo segno sarà reso noto sempre nella Bolla attesa in maggio. Già confermato dal Pontefice, però, in una lettera del 2022 a monsignor Rino Fisichella, laddove scrive che la rinnovata speranza sarà possibile «se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani». Infine, l’indulgenza (al singolare). Cioè, la manifestazione concreta della misericordia di Dio, che supera i confini della giustizia umana e li trasforma.
Calendario e app per l’iscrizione
Sono 35 le «Giornate» il cui calendario è già pubblico. Saranno convocati a Roma comunicatori, bande musicali, politici, ammalati, giovani… Tutti questi appuntamenti – una delle novità del 2025 – prevederanno momenti liturgici e momenti di dialogo con la città, attraverso l’animazione nelle piazze. Il Giubileo non è un affare intimo.
Ogni fedele che si recherà a Roma dovrà necessariamente iscriversi online per ottenere la carta del pellegrino, attraverso la quale potrà opzionare l’orario scelto per il passaggio della Porta santa in San Pietro e ricevere altre informazioni. Sono già online il sito del Giubileo e la corrispondente app.
Noto da tempo è pure l’inno ufficiale, «Pellegrini di speranza». Il testo è stato scritto da Pierangelo Sequeri, sacerdote milanese.
Appuntamenti già in calendario
Esercizi spirituali a Saronno. Dal 23 gennaio al 19 marzo 2024 – ogni martedì sera – il Santuario di Saronno (Varese) offre a tutti la possibilità di intraprendere un itinerario di discernimento, accompagnamento e crescita nella fede personale: gli Evo (esercizi nella vita ordinaria), improntati al carisma ignaziano (leggi qui). Gli incontri – intenzionalmente preparatori al Giubileo – si terranno presso la Sala capitolare del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli (piazza Santuario 1, Saronno; info e iscrizioni: segreteriamadonnasaronno@gmail.com)
Riflessioni sulla Chiesa. Il Vicariato per la formazione permanente – in un’ottica propedeutica al Giubileo – propone un approfondimento sulla Chiesa alla luce della Gaudium et Spes. Quattro sono gli appuntamenti – ai quali sarà sempre presente l’Arcivescovo – cui sono invitati laici, persone consacrate, presbiteri e diaconi (leggi qui). Il prossimo, dal titolo Mai senza l’altro. Il dialogo e l’annuncio, si terrà mercoledì 7 febbraio 2024 a Monza presso Irccs S. Gerardo – Aula Pogliani (via Pergolesi 33). Interverrà il prof. Pierpaolo Triani. È possibile seguire la serata sia in presenza sia online. Info: www.chiesadimilano.it/formazionepermanenteclero/
Delpini: 50° di ordinazione. I preti ordinati nel 1975 ricevettero il sacramento mentre la Chiesa cattolica celebrava l’Anno Santo del Rinnovamento e della Riconciliazione. Nel gruppo vi era pure don Mario Delpini, attuale Arcivescovo di Milano. Nel 2025, per costoro, quindi, ricorrerà l’anniversario d’oro di sacerdozio. Nell’omelia di quel giorno (7 giugno 1975), il cardinale Giovanni Colombo si rivolse ai giovani preti invitandoli a essere Uomini per la speranza. Messaggio non dissimile da quello del prossimo Giubileo.